LA COOPERATIVA HELIOS CONFEZIONA RICATTI

Scritto dasu 8 Marzo 2021

Mattinata informativa iniziata in anticipo per seguire in diretta il picchetto davanti ai cancelli dello stabilimento Jakala di Nichelino dove operano le dipendenti della cooperativa Helios, organizzato da Non Una di Meno con Flaica Cub. Nel comunicato si legge:

Jakala è un’azienda conosciuta in tutta Italia. A Torino si serve di un magazzino
nell’area di Nichelino. All’interno dei suoi capannoni lavorano le dipendenti delle
cooperative addette al confezionamento delle merci che vengono spedite ai molti
clienti dell’azienda. Il clima nell’azienda è pesantissimo: le addette al confezionamento
sono inquadrate al livello più basso del CCNL Multiservizi, uno tra i peggiori dei molti
contratti presenti in Italia; ma questo non basta, in realtà vengono pagate a giornata
e quando vengono sospese non ricevono alcuna retribuzione. Essere sospese non è
molto difficile, basta una parola di troppo, una richiesta, una lamentela. Così è
successo ad una lavoratrice che prima è stata sospesa senza stipendio e poi trasferita
a 35 km di distanza pur essendo madre di un figlio di 6 anni in una famiglia
monogenitoriale. Così poteva succedere a un’altra lavoratrice che per paura di
ripercussioni non ha denunciato un infortunio dovuto al sollevamento di carichi
pesanti. Ora ha un’ernia fuori posto e l’ansia di dover rientrare a lavorare. Il mondo
del lavoro italiano oggi è diventato questa cosa qua; in particolare sono le donne a
pagare il prezzo più alto nei termini del reddito e della vivibilità complessiva della
propria vita, ricattabili e ricattate quotidianamente con la paura continua di perdere
lo stipendio e con questo l’unico sostegno alla propria indipendenza. In questo giorno
che da sempre individuiamo come di lotta e non di festa, siamo sotto ai capannoni
della Jakala per rivendicare condizioni di lavoro dignitose e salari accettabili, ma
soprattutto perché non abbiamo nessuna intenzione di lasciare sole queste lavoratrici
sottoposte al ricatto di dover scegliere tra la propria vita e il lavoro.
Da sempre sosteniamo che non devono essere le lavoratrici a dover sostenere le
necessità delle aziende ma queste ultime a dover organizzare il lavoro sulla base della
necessità delle persone che prestano il loro lavoro.

Buon ascolto.

La prima diretta alle ore 7:30:

La seconda diretta alle ore 8:40:

 


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