Caffè turco con Murat: una serie tv e 20 anni di regime (con suspance)

Scritto dasu 23 Maggio 2021

Sedat Peker, mafioso e faccendiere, corruttore e amico di potenti, frequentatore di ministeri e trafficante, improvvisamente rifugiato negli Emirati sta raccontando il tanto che sa del regime turco, soprattutto del ministro degli Interni. Risulta un avvincente lavoro ormai alla sesta puntata e ogni emissione è un terremoto attesissimo che in poche ore fa milioni di ascolti in rete, perché vengono prodotti dati, documenti, prove, telefonate registrate, testimonianze… l’esposizione del sistema di corruzione in cui sfilano tutti i personaggi che abbiamo conosciuto anche noi nelle cronache di Murat nei più svariati teatri e situazioni, le più inusitate e che si intrecciano in un unico grande regime che regola tutta la società turca.

Poi Murat ci racconta della scarsa vaccinazione turca (ma i numeri in percentuale non si discostano tanto da quelli esaltati dal Figliuolo generale). Intanto prosegue la lotta dei contadini di Ikisdere, distanti dal mare, ma vicini per fornire materiali per la costruzione del porto, sempre grazie al sistema spiegato dall’esule mafioso Sedat Peker.

Non manca l’aggiornamento sui 128 miliardi di dollari scomparsi e le nuove versioni date dal presidente per spiegare dove siano finiti; alcuni parlamentari del Chp hanno posto la domanda affidandola a uno striscione appeso su uno dei ponti sul Bosforo… ma ascoltate i dettagli dalla voce ironica di Murat:

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