Al di là di questi singoli episodi sembrava che la crisi delle supply chain fosse destinata a risolversi naturalmente, sperando nella capacità del mercato di riprendersi dopo mesi di eccezionalità al prezzo di una fase di inflazione. Ma questa fase transitoria assume sempre di più le caratteristiche di una condizione terminale. In Italia si incomincia a parlare dei rincari nelle bollette di luce e gas che arriveranno nella stagione invernale, ma se spostiamo l’occhio verso oriente quella che sembrava semplice inflazione si presenta con la sua vera complessità.
Il 29 Settembre il governo cinese ha pubblicato un documento in cui annuncia l’adozione di un ventaglio di misure per far fronte alla crisi nell’approvvigionamento di carbone e gas per la produzione di energia elettrica. Ma il vero tema del documento è la giustificazione dei numerosi blackout in corso in tutto il paese. Da alcune settimane, specialmente nelle provincie produttive del nord-est, si stanno registrando interruzioni di corrente elettrica dovute all’entrata in vigore di alcune politiche sulla transizione verde del gigante asiatico. Per la prima volta si parla di limitazioni, risparmi, tetti di produzione. Ma questi obiettivi climatici hanno portato a fermare la produzione in molte fabbriche proprio nelle settimane in cui si realizzano le merci destinate al mercato natalizio.