6 maggio. Sciopero della scuola

Scritto dasu 3 Maggio 2022

l 6 maggio il sindacalismo di base ha indetto sciopero nella scuola.
Il governo Draghi intende ridurre di un miliardo la spesa per la scuola, erodere le risorse per i contratti e puntare su una riduzione del personale.
Non solo. L’entrata in ruolo per la secondaria, già un lungo calvario, rischia di trasformarsi in un percorso ad ostacoli, che solo pochi potrebbero superare, restando per decenni nel limbo della precarietà.
A Torino presidio all’Ufficio Scolastico Regionale in corso Vittorio.

Di seguito una sintesi delle ragioni dello sciopero del 6:

“Il Governo Draghi propone una proposta al ribasso per la scuola italiana:

PIANO ECONOMICO

  • Sottrazione di 1miliardo alle risorse della scuola

  • Riduzione ancor più marcata delle risorse per il rinnovo contrattuale

  • Riduzione del numero di assunti nelle scuole

RIFORMA DEL RECLUTAMENTO

  • Rimodulazione delle forme di reclutamento per scuola secondaria con la previsione di 7 step da compiere prima di essere forse immessi in ruolo

  • Nessuna presenza di forme di reclutamento binario basate sul riconoscimento della professionalità acquisita e degli anni di sfruttamento del precariato

  • Nessuna proposta reale per la scuola dell’infanzia e primaria

GRADUATORIA DEI CONCORSI ORDINARI

  • Ampia e discriminante difformità di trattamento tra i partecipanti al concorso ordinario 2020, con particolare accanimento verso i docenti della scuola dell’infanzia e primaria che per la prima volta, non vedranno una graduatoria di merito ma verranno inseriti nel contesto del reclutamento MORDI E FUGGI

PROGRESSIONE DI CARRIERA ATTRAVERSO LA FORMAZIONE

  • Non pago il Governo di aver mutato gli scatti di anzianità del personale di ruolo, da 3 a 9 anni, ovviamente con benestre del sindacalismo pronta firma e di aver sottratto aribitrarimente a tutti lo scatto salariale del 2013, oggi ci propone un sistema quanto mai corruttorio di avanzamento di carriera basato su corsi e corsetti a pagamento.

La formazione deve rimanere libera e non agganciata alla logica del più bravo.

INVALSI.

  • 500 MILIONI l’anno profusi in un’attività contraria ad ogni forma di didattica individualizzata, con sistemi di prove massificate, somministrate ad alunni che in questi due anni hanno vissuto pesanti ripercussioni causa covid: che senso ha?

Nel Progetto di avanzamento stipendiale, ricordiamo che i risultati INVALSI verranno considerati.”

Ne abbiamo parlato con Cosimo Scarinzi della Cub Scuola

Ascolta la diretta:


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