La politica razzista di Saied protegge i finanziamenti italiani alla Tunisia.

Scritto dasu 15 Maggio 2023

In questo venerdì informativo siamo tornati in Tunisia con Valentina Lomaglio, tirocinante presso FTDES (forum tunisino per i diritti economici e sociali) abbiamo ripercorso la lotta dei rifugiati subsahariani e non, a partire dal sit-in iniziato a Febbraio del 2022 a Zarzis successivamente sgomberato e spostatosi a Tunisi dove già si denunciava il clima di razzismo che si andava facendo sempre più sistemico, prima delle dichiarazioni di Kais Saied sulle teorie di sostituzione etnica. Teorie degne dei nostri esponenti di governo le cui linee politiche sembrano sempre più  convergere con quelle dell’esecutivo tunisino, anche in forza dell’ultima disposizione della Farnesina che concede all’esecutivo di Saied ulteriori 10 milioni di euro di cui 6 per forniture e manutenzione per  l’equipaggiamento che serve al contrasto al traffico di esseri umani e lo snellimento delle pratiche di rimpatrio (finanziamenti raccontati  dall’inchiesta di Irpimedia “The big wall“).  La Garde Nationale è logicamente l’organo militare che se ne accaparra la maggior parte, con consequente aumento dell’intercettazione,del mancato soccorso e provocato affondamento alle imbarcazioni che attraversano il mare; tutte pratiche ampiamente documentate e pubblicate nella “dichiarazione congiunta delle organizzazioni della società civile di ricerca e soccorso in mare e delle reti di solidarietà verso le persone migranti” pubblicata da Alarmphone il 17 Aprile 2023.

 

 


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