LAND GRABBING UNA STORIA ITALIANA

Scritto dasu 23 Ottobre 2023

La Tozzi Green uno dei principali gruppi italiani nel settore delle energie rinnovabili,è accusata di “land grabbing” in Madagascar. Tozzi avrebbe di fatto acquisito a lungo termine un totale di oltre diecimila ettari distribuiti tra i comuni di Satrokala, Andiolava e Ambatolahy.

Secondo le associazioni, il coinvolgimento delle comunità locali, previsto dalla legge malgascia, nella procedura per la locazione dei terreni, sarebbe avvenuto attraverso pratiche opache e poco inclusive. Le testimonianze raccolte dagli attivisti parlano di firme raccolte durante una cerimonia e usate all’insaputa dei firmatari come prova dell’adesione ai piani dell’azienda. Inoltre, fanno riferimento a promesse di progetti di sviluppo poi realizzati solo parzialmente e persino a minacce e pressioni da parte delle autorità locali nei confronti delle persone refrattarie a cedere la propria terra. Le organizzazioni locali stimano inoltre che, nelle zone interessate dalle attività dell’azienda, queste abbiano peggiorato la qualità della vita di migliaia di famiglie.

La società italiana Tozzi Green S.p.a. è stata accusata di land grabbing e violazioni dei diritti umani in Madagascar attraverso un’istanza presentata al punto italiano di contatto dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).L’istanza all’OCSE sostiene inoltre che l’azienda abbia realizzato, senza preventivamente consultare le comunità locali, pompe a motore che avrebbero diminuito sensibilmente l’approvvigionamento idrico delle risaie locali, a vantaggio di quello delle coltivazioni di mais.Le associazioni malgasce Tany e BIMTT, insieme ad ActionAid Italia, chiedono che l’azienda risarcisca le comunità e restituisca loro le terre accaparrate.

Ne parliamo con Cristiano Maugeri di  ActionAid

 


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