Meccanismo europeo di stabilità. La melina di Meloni

Scritto dasu 13 Dicembre 2023

Sul quotidiano la Stampa di ieri si ipotizzava che, dopo anni di fiera opposizione, Fratelli di Italia finirà con il votare a favore del fondo salva-stati, che l’Italia è l’unico paese dell’area dell’euro a non aver ratificato.
Nel frattempo Meloni fa quella che in termini calcistici è la melina a centrocampo, prende tempo, punta a gennaio per evitare sorprese in aula dalla Lega.
Prima di diventare presidente del consiglio dei ministri Meloni ha definito il Mes una «trappola per topi», «una fregatura», ha manifestato a Bruxelles contro la riforma, ha fatto del No al fondo salva-Stati un totem della destra nazionalista. Oggi deve fare i conti con una serie di meccanismi europei difficili da eludere. Meloni dovrà dare l’ennesima delusione ai suoi elettori a cui aveva promesso che, con il suo governo, sarebbe finita la pacchia per l?Europa. Tutti gli impegni dei sovranisti sulla fuga dalle regole UE sono state sistematicamente disattese.
L’Italia non ha mai usufruito del meccanismo salva-stati, un meccanismo che ha ripescato le economie dei paesi UE per cui è stato attivato, ma sono costati lacrime e sangue per lavoratrici, lavoratori, disoccupat*, precar* sia nei paesi dove è stato concesso sia in quelli che non vi hanno fatto ricorso.
Qual è la posta in gioco? Vale la pena di capirne di più.
Ne abbiamo parlato con Renato Strumia

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