L’IMPATTO AMBIENTALE DELLA GUERRA A GAZA

Scritto dasu 15 Gennaio 2024

La guerra a Gaza ha avuto, e continua ad avere, un impatto ambientale devastante, con emissioni di carbonio equivalenti a quelle prodotte annualmente da oltre 20 delle nazioni più vulnerabili al cambiamento climatico. Questo è il risultato di uno studio unico nel suo genere, condotto da un gruppo di ricercatori britannici e statunitensi, i cui contenuti sono stati pubblicati dal quotidiano inglese “The Guardian”. L’analisi indica che i soli primi sessanta giorni di operazioni militari israeliane hanno comportato la dispersione nell’atmosfera di 281mila tonnellate di CO2 . “Secondo lo studio – scrive la testata inglese – che si basa solo su una parte delle attività ed è quindi, probabilmente, significativamente sottostimato, l’impatto climatico è stato pari a quello che si avrebbe bruciando non meno di 150 mila tonnelate di carbone ”. Lo studio prende infatti in considerazione le missioni aeree, gli spostamenti di carri armati  ed altri mezzi militari, considera le emissioni generate dalle esplosioni di bombe ,artiglieria e missili.

Alle operazioni militari, poi, vanno aggiunte le emissioni che saranno necessarie per ricostruire  la Striscia di Gaza. “La ricerca calcola che per riparare o riedificare i 100 mila edifici danneggiati , utilizzando moderne tecniche di costruzione, si produrranno 30 milioni di tonnellate di  gas ad effetto serra. Un valore pari alle emissioni annuali di CO2 di una nazione come la Nuova Zelanda”.

Ne parliamo con Fabrizio Fasanella giornalista che si occupa di ambiente, clima, mobilità sostenibile e ambiente. Ascolta e scarica la diretta:


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