Military mobility: la guerra viaggia in prima classe

Scritto dasu 17 Aprile 2024

Leonardo e Rete Ferroviaria Italiana (RFI) hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per realizzare un progetto condiviso nell’ambito della Military Mobility, un’iniziativa UE finalizzata ad aumentare le capacità infrastrutturali e digitali esistenti, per assicurare la movimentazione di risorse militari, all’interno ed all’esterno dell’Europa.
Leonardo e RFI si propongono di identificare l’architettura e le funzionalità della piattaforma digitale integrata di gestione della circolazione dedicata alla Military Mobility, in situazioni ordinarie e straordinarie per il trasporto di materiale militare attraverso infrastrutture dual-use.
É dal 2018 che l’UE promuove progetti per migliorare la viabilità militare, soprattutto sull’asse ovest-est. Rispetto all’Italia è cruciale l’asse che dal Portogallo arriva nei paesi dell’est, passando dalla Francia, lungo il percorso ad alta velocità sino alla Slovenia e oltre. In questa tratta è inclusa la nuova linea AV in costruzione tra Lione e Torino, contro la quale si battono da decenni i No Tav. Una tratta che, oltre alla vocazione commerciale assume anche una ratio militare.
Sinora dei soldi stanziati dall’UE solo una piccola parte è stata destinata all’Italia, perché il grosso è piovuto su Polonia, repubbliche baltiche ed altri paesi dell’est.
Significativo il fatto che dei tre progetti italiani finanziati dall’UE, perché ritenuti importati per la viabilità di guerra, c’è l’autostrada A7 che collega Milano con Genova e l’asse ferroviario che, dalla stessa valle Scrivia, arriva al porto di Genova, il cosiddetto Terzo Valico. L’Ultimo è per rinforzare il nodo ferroviario del porto ipermilitarizzato di La Spezia.
Dual-use è la chiave che apre tutte le porte, perché, al posto di convogli dedicati esclusivamente al trasporto di armi e truppe, avremo treni che potranno essere adibiti, in circostanze normali ed eccezionali, ad uso civile o militare con grande facilità.
Viaggiare in treno da un paio di decenni, dopo i tagli alla sicurezza e al personale, è diventato rischioso, con l’accordo tra Leonardo ed RFI i pericoli inevitabilmente aumenteranno, perché qualsiasi trasporto ferroviario potrebbe entrare nel mirino, se diventerà normale l’interscambiabilità tra civile e militare.
Ne abbiamo parlato con Antonio Mazzeo, antimilitarista, insegnante , blogger

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