Ancora sulla fine del modello tedesco

Scritto dasu 27 Novembre 2024

Dopo il gruppo Wolkswagen tocca a Thyssen, storico nome della siderurgia tedesca tristemente nota qui a Torino per una strage di operai (morirono bruciati in 7), annunciare un drastico piano di tagli, si parla di 11000 esuberi e un drastico piano di ridimensionamento dei salari (- 10%), dismissioni di rami d’impresa etc…

Ragioniamo sulla crisi del modello tedesco e sulle conseguenze internazionali, per l’Europa (intendiamo a livello di relazioni interne all’UE) e per noi povera (stricto sensu) Italia mentre Bankitalia già nella giornata di ieri dava qualche numero sulla crisi dell’export in Piemonte.

Quale futuro per la Germania?

Ne parliamo con Lucio Baccaro, economista, direttore del prestigioso Max Planck Institute di Colonia, sulle élite che hanno davanti sostanzialmente due ipotesi, strette  tra rigorismo (encore!) e un’ipotesi neo keynesiana che non possiamo non chiederci se sia ancora una strada percorribile (ad esempio cosa comporterebbe la rottura del rigore a livello europeo?) e soprattuto se oggi questa ipotesi non rischi di scivolare in un vero e proprio keynesismo di guerra, come alcuni analisti chiamarono propriamente la politica economica di Ronald Reagan.

Chiederemo al professor Baccaro quanto pesa la rottura delle relazioni con la Russia e la fine dell’energia a basso costo. Cosa aspettarsi dal governo Trump e dalle relazioni tedesche con la Cina che è contemporaneamente un rivale tecnologico e il più importante mercato di sbocco delle automobili tedesche.

Resta da chiedersi, se anche vincesse il rigorismo in Germania, se sia’ possibile una nuova agenda 2010 e soprattuto a quali costi politici.

 


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