MATERIALI PER ESPLOSIVI E ARMI NUCLEARI DALL’ITALIA PER ISRAELE.

Scritto dasu 7 Luglio 2025

L’ Italia ha fornito materiali per esplosivi nonché per lo sviluppo di bombe termonucleari  a Israele , classificati come esportazioni di forniture civili e dunque non soggette al controllo come da legge 185 del 1990 e quindi all’approvazione del Parlamento. L’inchiesta di Elisa Brunelli per Altreconomia  rivela la fornitura da parte di aziende italiane a Tel Aviv di prodotti cosiddetti dual use, destinati a fini civili, ma impiegabili in ambito militare.  Per la precisione, secondo i dati rintracciati  nel database del commercio mondiale Comotrade, nel 2024 l’italia ha iniziato a esportare cordoni detonanti verso Israele, inviando complessivamente 140 tonnellate di materiale per un valore di 2.078.458 euro. Un “quantitativo superiore persino a quello fornito dagli Usa. Questo mentre a Gaza  gli esplosivi servono a finire il lavoro iniziato da bombe e bulldozer per radere al suolo la Striscia e renderla non più abitabile dai gazawi.

 Classificato e spedito sotto la categoria “concimi”, un quantitativo senza precedenti di nitrato di ammonio non in soluzione acquosa, con tenore di azoto, in peso, superiore al 34% cioè precursore di esplosivo usata nella produzione di fertilizzanti ma anche di mine e miscele detonanti. L’italia ne ha esportato verso Israele  da novembre 2023 a marzo 2025  5.980 tonnellate , per avere un’idea di che cosa si parla basta pensare che per far saltare in aria nel 2020 il porto di Beirut ne era bastata la metà. Se a questo si aggiunge che queste vendite sono andate di pari passo con quelle dei cordoni detonanti, tutto è molto sospetto.  Che non si tratti di  semplici fertilizzanti lo esclude, la crisi dell’agricoltura israeliana da inizio guerra, con oltre il 30% di aree coltivate in meno e l’aumento di import di frutta e verdura.

Come se non bastasse, Altreconomia lancia un altro dato ancora più allarmante: l’invio a Israele in modo massiccio e continuo di trizio, isotopo radioattivo dell’idrogeno prodotto principalmente nei reattori nucleari o negli acceleratori ad alta energia. Anche questo classificato come materiale a duplice uso, che in ambito militare si utilizza per la produzione di armi strategiche e nelle bombe termonucleari può essere utilizzato come iniziatore della reazione di fissione, mentre negli ordigni potenziati ne aumenta l’efficacia esplosiva. In questo caso l’italia avrebbe fatto prima la triangolazione da Germania, Regno Unito e Corea del Sud, e poi proprio da ottobre 2023, ha iniziato a inviare trizio a Israele di cui risulta attualmente il principale fornitore per un valore del 2024 di 1.485.587 euro e 288 chilogrammi. Si registra un incremento del 276% delle esportazioni nel 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024 che  difficilmente puo’corrispondere ad una crescita della richiesta di trizio da parte israeliana  per scopi medico diagnostici .

 

Ne parliamo con Elisa Brunelli autrice dell’inchiesta.


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