SALUTE E SICUREZZA SUL POSTO DI LAVORO
Scritto dainfosu 17 Dicembre 2012
Non possiamo più permetterci il lusso di una legge sulla sicurezza e salute dei lavoratori. L’ha detto nell’agosto del 2010 l’allora ministro Tremonti al BERGEN FEST. Noi non siamo d’accordo, e cercheremo di capire meglio come stanno davvero le cose con l’aiuto di lavoratori e lavoratrici che il problema della sicurezza sul lavoro se lo trovano di fronte tutti i giorni, soprattutto dopo i casi TISSEN e ILVA o, per restare a Torino, i tetti delle scuole che cadono sulla testa degli studenti e degli insegnanti.
Cominciamo con alcune cifre. Nel 2010 gli infortuni sul lavoro in Italia con una prognosi superiore a 4 giorni sono stati 776.000 di cui 973 mortali. Nel 2011 sono stati 725.000 di cui 920 mortali. La leggera diminuzione, come vedremo meglio, deve considerare l’aumento del lavoro nero, la diminuzione della produzione, nonché il ricorso al lavoro autonomo e al precariato anomalo. Tutte condizioni di lavoro che limitano il ricorso a pratiche di infortunio accertabili. Quindi in realtà gli infortuni e i morti sul lavoro sono aumentati. Nel 2012 (non ancora finito) gli infortuni sono stati 827.854 che hanno provocato 827 morti e 20.696 invalidi.
E ora diamo la parola a 2 lavoratrici della sede torinese della COMDATA, leader Italiano nell’outsourcing di servizi di Contact Center, Help Desk, Back Office, Credit Management e molto altro. IRENE è Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e FEDERICA è rappresentante sindacale, entrambe della CUB, che racconteranno come un problema antico come quello della salute si presenta anche in realtà apparentemente all’avanguardia.
Ma c’è chi sta peggio. Infatti la sede torinese della COMDATA è stata progettata e attrezzata fin dall’inizio come CALL CENTER, ma il nuovo mercato ha attirato molti furbetti in cerca di guadagno facile e veloce che hanno improvvisato dei CALL CENTER praticamente dal nulla. IRENE accenna anche al stress dda lavoro correlato, una patologia psichiatrica poco nota ma strisciante e devastante, tipica delle professioni con elevato contenuto relazionale, che fa capolino anche nei lavoratori e nelle lavoratrici del telefono, con quello che ne consegue in uso e abuso di psicofarmaci.
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