Uno sguardo da dentro il sisma in Nepal
Scritto dainfosu 10 Maggio 2015
La corrispondente dal Nepal ci aggiorna via mail sulle condizioni di lavoro per chi cerca di cooperare: se si tratta di gruppetti di amici o di familiari o si tratta di ong storiche e consolidate nella loro presenza sul territorio non avranno problemi, mentre le organizzazioni più giovani e attive vengono depredate e viene loro impedito di operare (e non hanno la forza di agire clandestinamente).
Le scosse intanto proseguono e non si tratta solo di sciame sismico, ma la magnitudo quotidianamente raggiunge i 5 gradi; oggi, 12 maggio, una fortissima scossa ha registrato 7,4° di magnitudo.
Dopo due settimane il sisma è sparito dagli schermi e dai media, se non per lanciare la notizia scoop che si è salvato dopo otto giorni un ultracentenario.
Paola Peste, una vecchia redattrice della radio, si trova in Nepal dove sta cercando di dare una mano ad alcuni gruppi di aiuto spontaneo autogestito, provando a metterli in contatto tra di loro in modo da ottimizzare le risorse, e dando una mano a reperire, impacchettare e poi portare generi di conforto nelle zone impervie del Nepal dove i villaggi sono rasi al suolo. Condivide con alcuni nepalesi questa esperienza, la cui esistenza di un paese tra i più poveri al mondo, ora è diventata ancora più difficile, dove però la gente spesso sa trovare un modo per affrontare la catastrofe con una leggerezza che permette di non lasciarsi andare alla disperazione.
Siamo riusciti fortunosamente a raccogliere le sue considerazioni e a vedere attraverso i suoi occhi qualche squarcio la situazione del paese, della popolazione, degli aiuti…
Paola ha inoltre registrato un’intervista, inviata sempre nell’emergenza e che in qualche modo aggiorna la diretta di giovedì 7 maggio 2015, compresa la sua percezione del movimento sismico della terra, non propriamente cadenzata sulla verità sancita dagli strumenti di rilevazione:
e poi ci ha informati che pare che il governo nepalese stia per rendere illegali gli aiuti non governativi… ovvero vuole il monopolio di tutto… probabilmente un disastro per la popolazione se succede davvero, sperando che i coadiuvanti, anche se divenuti illegali, continueranno da clandestini a sostenere i terremotati… la risentiremo presto al proposito