Lesbo. La morte non accidentale di due migranti
Scritto dainfosu 1 Ottobre 2019
Lesbo. Due morti non accidentali nel centro per migranti di Moria, dove sono ammassati in 13.000 in uno spazio previsto per 3.000. In un incendio forse causato da un corto circuito sono morte una donna e una bambina, numerosissimi sono i feriti.
Non si può parlare di incidente in una tendopoli precaria, dove tanti sopravvivono grazie agli aiuti di volontari ed attivisti politici. Si tratta di omicidi di stato.
Dopo l’incendio ci sono stati scontri con sassaiole sono scoppiati tra migranti e polizia.
Dopo due giorni le notizie che circolano sono ancora frammentarie. Il governo accusa i migranti, ma le testimonianze degli attivisti e degli immigrati raccontano un storia ben diversa: allo scoppio dell’incendio la polizia ha chiuso il campo e impedito i soccorsi spontanei.
Il governo intende alleggerire la pressione sulle isole antistanti il litorale turco, allargando i campi di detenzione sulla penisola.
Forte è la tensione ad Atene, dove oltre 500 migranti, sgomberati dagli squat autogestiti di Exarchia, sono stati deportati in un centro di detenzione a Corinto. Molti sono scappati e ritornati ad Atene, dove c’è una forte rete solidale.
Ne abbiamo parlato con Giulio, un compagno che da qualche anno vive in Grecia
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