Omicidio di Luigi Cafaia

Scritto dasu 12 Ottobre 2020

Il 4 Ottobre Luigi Cafaia, 17 anni, viene ucciso da un agente della squadra mobile di Napoli, durante un tentativo di rapina.
Come nel caso di Ugo Russo, Luigi aveva con sé soltanto una pistola giocattolo.
Le dinamiche di quanto accaduto restano opache, le versioni della polizia subiscono riaggiustamenti giorno dopo giorno, la stampa cerca di sostenere delle cornici assurde e adotta svariate tattiche di diversione per spostare il focus della vicenda.
Per noi purtroppo l’accaduto si inscrive invece in un quadro fin troppo chiaro e fin troppo familiare, la normalizzazione di una repressione brutale della microcriminalità, una trasformazione del paradigma valoriale che tende ad appiattirsi su un cieco giustificazionismo della violenza, un’idea diffusa di giustizia che coincide con la legalità e con la legittimità del più forte.
Come nel caso di Ugo Russo, infatti, oltre all’acrimonia dell’opinione pubblica nei confronti di chi commette una rapina, le istituzioni hanno reagito a questi eventi monoliticamente, sostenendo gli uccisori e ascrivendo la morte degli uccisi al campo delle tragedie.

Ne parliamo con Gianpiero


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