L’insurrezione di Dakar ha nel mirino Parigi

Scritto dasu 9 Marzo 2021

Crollo dell’economia, trappola Cfa non più tollerabile, blocco pandemico che ha cancellato ogni possibilità di sopravvivenza per la maggioranza di giovani istruiti che svolgono lavori giornalieri in un’economia informale. Una generazione incazzata per le ruberie e il saccheggio neocoloniale, che giustamente attribuisce alla rapacità francese la condizione del paese, in particolare dopo la scoperta di ingenti (500 milioni di barili) giacimenti petroliferi – e di gas – a Sangomar, al largo di Dakar (e già si hanno casi di corruzione). La vicenda di Sonko che abbiamo narrato già durante l’intervento di N’Diaga Diallo è un pretesto, una montatura, un’imboscata per eliminare un personaggio molto apprezzato (forse troppo, quando viene considerato “uomo della provvidenza”, che ha trovato la chiave per essere sostenuto dai senegalesi), che proviene da Casamanche, che è un outsider, distante dalla nomenclatura – voluta e legata a Parigi – e che annuncerebbe una ritrattazione di tutti gli accordi capestro imposti da Macron e dalle ditte francesi come Auchan, Total, Orange che condizionano la vita quotidiana del mondo della Françafrique e che sono state saccheggiate nelle loro filiali di tutto il paese, perché vivono alle spese dei senegalesi, mentre la Francia è palesemente in declino. Simbolico di come il panafricanismo può trovare una nuova partenza da questa esasperazione, di giovani a cui non è stata lasciata alcuna alternativa all’emigrazione clandestina e pericolosa verso le Canarie.

La giornata dell’8 marzo ha visto manifestazioni di festa per la liberazione di Sonko, poi di nuovo si è piombati nelle provocazioni sbirresche che hanno caricato il tentativo di comizi volanti, ma ogni notte ragazzi impegnano le guardie non lasciandole dormire. Non sono tutti militanti di Pastef, ma sono tutti determinati… i giovani uccisi sono sotto i 22 anni e sono state intimidite le famiglie, perché trattengano questa furia giovanile. Sonko dovrà presentarsi davanti al giudice ogni 15 giorni e verrà accompagnato da masse, un’occasione per monitorare il sostegno del Movimento e si potrà vedere quali anime emergeranno maggiormente: se avranno la meglio i più radicali decisi a cacciare Macky Sall, o se prevarranno i moderati, pronti a dialogare e tollerare il presidente fino alla fine del mandato. La piazza è sicuramente più radicale degli oppositori (anche condizionati dai marabutti). In serata Macky Sall ha preferito accusare l’opposizione di aver orchestrato i saccheggi e saccheggi avvenuti nei giorni scorsi, mettendo volontariamente davanti donne / bambini.

 Invece di ammettere che c’è un problema con la sua governance / politica economica #FreeSenegal

Intanto le manifestazioni proseguiranno secondo modalità ancora da definire…

Ascolta “Le Sénégal dit à la France: Dégage!” su Spreaker.


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