Rivolta nel carcere di Cuneo

Scritto dasu 13 Novembre 2024

Nel pomeriggio di lunedì 11 novembre la quiete penitenziaria della Casa Circondariale Cerialdo di Cuneo è stata scossa da una rivolta improvvisa messa in atto, a quanto ci è dato sapere, dagli “ospiti” della sezione Nuovi Giunti del carcere del capoluogo. Data la odierna difficoltà di avere notizie sicure da dentro, quello che è certo è che almeno una guardia è rimasta ferita ed un detenuto è salito sul tetto in segno di protesta mentre per sedare la rivolta sono dovuti intervenire reparti di sommossa esterni alla struttura. Gli accadimenti sono in un qualche modo anche indice di una tensione interna agli apparati di gestione del carcere, tra potere amministrativo-civile e il corpo di custodia.

Tristemente famoso per essere nato come carcere speciale all’interno del famigerato “circuito dei camosci” concepito dal Generalissimo Dalla Chiesa per stroncare l’ingestibilità delle carceri degli anni ’70, dove si incrociavano banditi e guerriglieri, la casa circondariale di Cuneo è stata sempre più utilizzata negli ultimi anni anche come luogo di passaggio, spesso anche come valvola di sfogo per parcheggiare la popolazione detenuta “sballata” punitivamente dopo episodi di rivolta avvenuti in altre carceri.

La versione data dalle autorità penitenziarie è quella di una rissa scoppiata improvvisamente tra gruppi di detenuti di due distinte sezioni. Altro non ci è dato di sapere se non che sono sempre più frequenti le tensioni che scoppiano anche per problemi legati al consumo di sostanze stupefacenti di sintesi, sempre più diffusi nei luoghi di reclusione. Altra questione da segnalare, la forte ricorrenza di episodi di pestaggi utilizzati dal corpo di guardia come normale variante di “gestione” della popolazione detenuta.

Di tutto questo ne abbiamo parlato con un compagno della Cassa anti-repressione delle Alpi Occidentali

contattabile a questo indirizzo:

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via Savona, 10 – 12100 Cuneo

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