Cop 29. L’ennesimo, prevedibile, fallimento

Scritto dasu 26 Novembre 2024

Si è da poco conclusa a Baku, in Azerbajan, la Cop 29. Dopo due settimane di negoziati tesi e polarizzati, i paesi presenti hanno fatto un accordo sui finanziamenti per il clima che non si avvicina minimamente a soddisfare le esigenze dei Paesi più poveri. Questa COP non è neppure riuscita a lanciare un appello formale sulla necessità di ridurre rapidamente le emissioni e di eliminare i combustibili fossili.
In un momento cruciale per il Pianeta, questo fallimento minaccia di far regredire gli sforzi globali per affrontare la crisi climatica. E rischia di lasciare le comunità vulnerabili esposte a un’escalation di catastrofi climatiche.
Non solo. Il mercato delle emissioni inquinanti, ormai divenuto una realtà consolidata, consente agli inquinatori di continuare a rendere irrespirabile l’aria, giocando, comprando crediti di inquinamento da chi, essendo povero, insozza meno l’unica atmosfera con cui disponiamo.
Il segno inequivocabile che giustizia climatica e giustizia sociale sono strettamente interconnesse.

Ne abbiamo parlato con Andrea Merlone, fisico, dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR. Da oltre un decennio promuove studi e progetti sulle misure termiche per la climatologia e il miglioramento dei dati utili a comprendere il riscaldamento globale.

Ascolta la diretta:

 


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