Contro la scuola di Valditara, il governo, la guerra e il genocidio
Scritto dainfosu 9 Dicembre 2024
Due corrispondenze che ci parlano della riduzione degli spazi di espressione e dialogo nelle scuole per il personale scolastico e per la popolazione studentesca e che ci fanno riflettere sulla svolta autoritaria impressa all’istituzione scolastica da Valditara, dopo un decennio di riforme che hanno attribuito sempre più prerogative, responsabilità e potere alle dirigenze scolastiche. Quali le possibili forme di resistenza e mobilitazione?
Al liceo Einstein, il collettivo studentesco aderisce allo sciopero studentesco del 13/12 e invita le scuole di Torino a tornare in piazza per manifestare contro il governo, la guerra e il genocidio.
Così, lx ragazzx del collettivo studentesco dell’Einstein: “Dopo le due significative manifestazioni del 15 novembre e del 29 novembre, vogliamo scendere in piazza ancora una volta per ribadire le nostre posizioni e dare stabilità alla mobilitazione delle scuole!
Scendiamo in piazza contro il governo, in quanto coinvolto attivamente nell’economia di guerra che fa pesare la crisi sulle nostre spalle.
Scendiamo in piazza contro il ministro dell’Istruzione che rende la scuola asservita a delle logiche aziendali in cui non è concesso il minimo dissenso: vogliamo costruirci agibilità politica e sappiamo che possiamo farlo solo con la lotta.
Scendiamo in piazza contro il genocidio in Palestina e contro il supporto economico e politico che gli viene fornito e contro la guerra imperialista.
Scendiamo in piazza nella data di sciopero generale di USB che ci vede a fianco dei lavoratori in lotta anche contro il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini che si è reso protagonista diverse volte di vergognose precettazioni di scioperi.
In questa fase di guerra, di crisi, di ingiustizie sempre più evidenti, abbiamo il dovere di continuare a mobilitarci tutti/e insieme e determinati a non mollare, perché l’alternativa è arrendersi al presente triste e desolato che ci si prospetta di fronte, al presente che questi politici corrotti hanno plasmato per noi e per i popoli sacrificabili come quello palestinese. Non ci stiamo.
Ci vorrà di certo costanza e pazienza per riuscire a contare davvero qualcosa, nelle piazze precedenti eravamo tanti ma di certo non abbastanza, bisogna allargare la partecipazione a queste iniziative e dimostrare che “la parte giusta della Storia” può vincere!”
Ne parliamo con uno studente dell’Einstein, a cui abbiamo chiesto anche di raccontare gli ultimi cambiamenti del regolamento scolastico del liceo di Barriera di Milano.
All’Istituto alberghiero Colombatto, invece, la tensione è tanto forte da aver spinto 81 docenti a scrivere una richiesta di intervento all’Ufficio Scolastico Regionale. Per oggi, alle 14,30, è previsto un presidio davanti alla sede dell’Ufficio Scolastico Regionale, con il sostegno del sindacato di base Cub, per denunciare l’atteggiamento autoritario della dirigente scolastica nei confronti del corpo docente, ma anche del personale tecnico amministrativo e ausiliario e dellx educatorx. Al di là del caso specifico, emerge con forza una stretta autoritaria sulla scuola che coinvolge docenti, vedi il caso Raimo sospeso per tre mesi dall’insegnamento e con una decurtazione del 50% per alcune critiche contro il ministro dell’Istruzione, o l’aumento delle intimidazioni e restrizioni di agibilità assembleare per la popolazione studentesca.
Ne parliamo con Cosimo Scarinzi della Cub.