Da Livorno a Torino: in piazza contro la guerra e il militarismo

Scritto dasu 25 Febbraio 2025

Per il terzo anniversario della guerra in Ucraina ci sono state iniziative di piazza il 22 a Torino, il 24 a Livorno.
Vi proponiamo la cronaca delle due giornate con Patrizia del Coordinamento antimilitarista livornese e con la lettura in studio delle cronache dell’iniziativa promossa a Torino dal Coordinamento contro la guerra e chi la arma.
Ieri a Livorno, nonostante la pioggia battente, c’è stata una manifestazione che si è trasformata in assemblea di piazza con tante voci e contributi, anche al di là di quelli degli organizzatori.
Nel testo di lancio scrivevano: “Scendiamo in piazza a Livorno contro tutte le guerre il 24 febbraio, a tre anni dall’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, che ha trasformato in una guerra totale il conflitto in corso nella regione sin dal 2014. Una guerra che ha già provocato centinaia di migliaia di morti da entrambi i lati del fronte. L’Italia è direttamente coinvolta nella guerra, nel quadro dell’intervento della NATO e dell’UE, ha speso già quasi 20 miliardi tra finanziamenti diretti e contributi al fondo europeo di sostegno al governo di Kiev, inoltre con le missioni all’estero migliaia di militari italiani e centinaia di mezzi sono schierati in Europa orientale.”

A Torino, il 22 febbraio è stata una lunga giornata di informazione e lotta.
Di seguito alcuni stralci della cronaca:
“In mattinata c’è stato un partecipato presidio informativo al Balon, con interventi, musica volantini, banchetti informativi.
Nel pomeriggio, in solidarietà con i disertori e obiettori ucraini e russi gli antimilitaristi si sono ritrovati di fronte al consolato ucraino di corso Massimo D’Azeglio 12 con uno striscione con la scritta “Con i disertori russi e ucraini, contro tutti gli Stati!”
La tappa successiva è stata all’ingresso dell’ex stabilimento Alenia Aermacchi di corso Marche, ormai abbandonato da decenni. Qui Leonardo, la maggiore industria di guerra italiana, e il Politecnico di Torino intendono costruire un nuovo polo ricerca e sperimentazione bellica.
L’ingresso dell’area della
ex palazzina 27, destinata al Politecnico, è stato chiuso con un grosso lucchetto.
Accanto, due striscioni, uno con la scritta: “No alla ricerca e alla produzione bellica” e l’altro con “fancula la guerra, solidarietà con i popoli massacrati. Tanti fumogeni per rendere più visibile la protesta.
In contemporanea su
l limitrofo ponte sulla ciclabile è stato appeso lo striscione “Leonardo Thales-Alenia, eccellenze italiane di morte e distruzione”.
Per la quarta ed ultima tappa della giornata gli antimilitaristi si sono spostati a Caselle Torinese di fronte allo stabilimento dell’Alenia in strada Malanghero.
Uno striscione con la scritta “Spezziamo le ali al militarismo!” è stato aperto lungo la strada.
Qui, in quest’area militare dell’Aeroporto, si sperimentano i nuovi aerei. Da qui è partita la freccia tricolore che ha colpito un’auto in transito, uccidendo una bambina di nove anni.
All’Alenia del gruppo Leonardo si producono droni da guerra e i cacciabombardieri eurofighter.
Queste armi hanno ucciso milioni di persone, distrutto città e villaggi, avvelenato irrimediabilmente interi territori.
Presto questo stabilimento verrà riammodernato per produrre i nuovi cacciabombardieri del Global Combat Air Programme, progettati e realizzati da Leonardo, Mitsubishi e BAE Systems, un nuovo più mortale strumento di guerra.
Chiudere e riconvertire l’industria bellica è un atto concreto per inceppare le guerre! Gettiamo sabbia nel motore del militarismo!”

Ascolta qui le cronache delle iniziative di Livorno e Torino:

 


Radio Blackout 105.25

One station against the nation

Current track
TITLE
ARTIST