DRONI SCONFINATI IN POLONIA, ERRORE O PROVOCAZIONE?
Scritto dainfo2su 15 Settembre 2025
Lo sconfinamento di una dozzina o poco più di droni provenienti in gran parte dalla Bielorussia che hanno violato lo spazio aereo della Polonia ha provocato una serie di reazioni veementi da parte della NATO e il governo di Varsavia ha invocato l’articolo 4 del trattato di Washington, che permette ad ogni stato membro di chiedere una consultazione straordinaria con gli alleati in caso di minaccia alla propria integrità territoriale. Rimane difficile decrittare la natura di questo sconfinamento, in considerazione del tipo di droni utilizzati che sono di osservazione e registrazione dati, non armati, e che sono penetrati per circa 300 km in teritorio polacco. Non è la prima volta che, nel contesto dello scenario bellico russo ucraino, avvengono sconfinamenti di droni; uno addirittura arrivò in Croazia senza essere intercettato. Sicuramente questo episodio ha dimostrato come le tradizionali difese antiaeree tra missili e jet intercettori non siano più adeguate ad affrontare i droni, imprevedibili e di piccole dimensioni. La NATO ha reagito prontamente ma la sproporzione dei mezzi usati per abbattere tre dei 19 droni è risultata evidente; mentre rimane il dubbio sulla natura dello sconfinamento cioè se si trattasse di una deviazione dalla rotta fortuita dovuta alle contromisure elettroniche, ad un tentativo russo di testare la reazione dell’Alleanza atlantica o un’operazione “false flag” ucraina per provocare un’escalatation .
Ne parliamo con Francesco Dall’Aglio, esperto di Est Europa e di questioni strategico-militari e autore di War Room – Russia, Ucraina, NATO un canale telegram molto seguito su questi argomenti.