Anarres del 19 aprile. 25 aprile in Barriera. Stati Uniti. Polizia e strage di neri. Da Haifa: lotte contro la guerra. Religioni e millenarismi. Contro il G7 energia ed ambiente. Eni. Sangue, petrolio, guerra…

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ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.
Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in
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Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:

25 aprile in Barriera di Milano
Oggi come ieri. Via fascisti e militari dai quartieri!
Come ogni anno ci ritroviamo alla lapide che ricorda Ilio Baroni, partigiano anarchico.
Oggi più che mai ritrovarci in quell’angolo di periferia, dove cadde combattendo Baroni, non è mero esercizio di memoria, ma occasione per intrecciare i fili delle lotte, perché il testimone lasciato da chi non c’è più è ora nelle nostre mani.
Tra sfruttamento, lavori precari e pericolosi, morti in mare, leggi razziste, militari per le strade, guerra, la democrazia somiglia sempre più al fascismo. Gli eredi della dittatura oggi sono al governo e, giorno dopo giorno, moltiplicano la stretta repressiva nei confronti di pover* e oppositor* politic* e social*.
La gente di Barriera ha volti e storie diverse ma la stessa condizione di sfruttamento e oppressione di chi combatté il fascismo perché voleva una società senza stato né padroni.

Stati Uniti. Polizia e strage di neri
L’ultimo assassinio di un afrodiscendente statunitense per mano della polizia è rimbalzato agli onori delle cronache grazie al video che mostra un uomo inerme freddato da 96 colpi sparati in meno di un minuto. La polizia di Chicago è dotata di armi da guerra, uno dei tanti segnali del rinforzamento delle polizie negli States.
Non solo. L’enorme sommovimento generato dal “Balck lives matter” ha prodotto una potente ondata reattiva: il numero di afroamericani freddati durante controlli e posti di blocco è sensibilmente aumentato.
Abbiamo provato a a capirne di più con Robertino Barbieri che segue gli States su Umanità Nova

Sono Gaia Dan. Ho 23 anni, sono di Haifa e sono un attivista contro l’occupazione e contro la guerra. Vorrei condividere con voi un messaggio sul movimento di resistenza qui in Israele/Palestina.

Religioni e millenarismi. La grande sniffata dei popoli
Il ritorno delle religioni, dopo un lungo periodo di laicizzazione diffusa a livello planetario, parte da lontano ed approda fragorosamente ai giorni nostri.
La nostra analisi si dipanerà dalla seconda metà degli anni Settanta con il revival cristiano negli Stati Uniti, il rafforzarsi dell’islamismo nei paesi arabi e la controrivoluzione islamista in Iran, per approdare all’affermarsi del cristianesimo evangelico nei paesi centro africani e in Sud America.
Affronteremo l’emergere del millenarismo come tentativo di dare una risposta a una crisi sentita ma non capita nelle sue dinamiche materiali e simboliche. Tanti i tasselli che contribuiscono a costruire il mosaico complesso che emerge a diverse latitudini ed in differenti culture religiose. Il contesto è quello in cui la chiesa cattolica decreta la fine della teologia della liberazione sino alla restaurazione teologico/populista di Ratzinger/Bergoglio e si delinea in modo sempre più forte la sottomissione degli stati post coloniali all’ordine neo-coloniale, ma anche la ristrutturazione in chiave neoliberista delle società occidentali. Poi sulla scena mondiale appaiono in sequenza Al Quaeda e poi l’Isis.
I millenarismi hanno un ruolo importante nelle narrazioni che accompagnano il conflitto in Israele e Palestina.
Abbiamo provato a capire meglio quali siano le tendenze millenariste che attraversano pericolosamente sia l’ebraismo che l’islam.
Ce ne ha parlato Lollo

Contro il G7 energia ed ambiente. Eni. Sangue, petrolio, guerra
Quest’anno il G7, la rete che unisce i sette paesi più industrializzati, è presieduta dal governo italiano. Il summit finale, cui parteciperanno i capi di Stato, si terrà a Bari in giugno.
Dal 28 al 30 aprile si svolgerà nella reggia di Venaria il vertice dedicato ad energia ed ambiente.
La scelta di mettere insieme queste due tematiche, facendo convergere a Venaria i ministri e i loro sherpa, è in se indicativa della volontà di considerare la tutela ambientale una variabile dipendente dagli orientamenti in materia di energia, con un ben chiaro rapporto gerarchico.
La diplomazia in armi del governo per garantire i profitti della multinazionale petrolifera va dalla Libia al Sahel al Golfo di Guinea. Queste aree hanno un’importanza strategica per gli interessi dell’ENI, perché vi si trovano i maggiori produttori africani di gas e petrolio. L’obiettivo è la protezione delle piattaforme offshore e degli impianti di estrazione.
L’ENI rappresenta oggi la punta di diamante del colonialismo italiano in Africa.
La bandiera con il cane a sei zampe dell’ENI sventola a fianco di quella tricolore in luoghi in cui la desertificazione e la predazione delle risorse macinano le vite di tanta parte di chi ci vive.

Appuntamenti:

Giovedì 25 aprile ore 15
alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni, in corso Giulio Cesare angolo corso Novara dove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945.
Ricordo, bicchierata, fiori, musica.
E, dal vivo, Alba&carenza503 e il Cor’occhio nel canzoniere anarchico e antifascista

Domenica 28 aprile
Corteo No G7 a Venaria
Giardini Galileo Galilei
ore 10
banchetti informativi
ore 14 manifestazione sino alla Reggia
dove i ministri dei sette paesi più industrializzati discuteranno di Ambiente ed Energia.
Antimilitarist* contro il G7 energia e ambiente, contro l’ENI, la logica estrattivista, le missioni militari neocoloniali dell’Italia

Mercoledì 1 maggio
Spezzone antimilitarista
ore 9 piazza Vittorio

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