Voto amministrative: qualche crepa nel consenso Pd

Scritto dasu 10 Giugno 2014

elezioni-amministrative-3-634x396Domenica si è svolto il secondo turno di balllottaggio per le amministrative in molte città del paese di medie dimensioni. La mappa del voto conferma il trend nazionale di forte consenso al Partito Democratico, evidenziando soprattutto la scomparsa del centro-destra nel nord (in particolare il nord-ovest) del paese.

Ci sono però alcune significative eccezioni, che possono forse indicare quanto il voto bulgaro pro-Renzi sia debole e in fondo molto rovesciabile nei contesti locali.

A Livorno, roccaforte della sinistra (e del centro-sinistra), a fianco di un’astensione del 50 %, la maggioranza degli elettori ha votato per il Cinque Stelle Nocerini, rovesciando i pronostici attestati sul risultatid el primo turno dove lo stacco, a favore del candifato del Pd raspanti, era notevole.

Sull’argomento abbiamo sentito Silvano Cacciari, redattore di Senza Soste, sito sul quale è uscito un editoriale favorevole all’esito delle urne domenicali:

“chi vive qui sa benissimo che la sinistra organizzata elettoralmente (eccetto Rifondazione), quella organizzata dal basso e quella diffusa nel sostegno a tante lotte sul territorio, hanno votato in massa per i 5 Stelle, o meglio contro il Pd. Molti tappandosi il naso ma per il bene della città, altri in modo naturale visto che nella sede del Movimento 5 Stelle di Livorno sono appese le bandiere “No Tav”, “No Rigassificatore” e “Referendum Acqua Pubblica”, le stesse che molti hanno in casa. Col Pd invece cosa c’era da condividere? Nulla, se non la vuota retorica di chi spesso parla facendo credere ai propri elettori che esiste sempre il Pci. Anzi, probabilmente molti possono condividerci le decine di denunce e i processi dei prossimi mesi per molte battaglie recenti e passate”.

silvano_cacciari_voto_livorno

A Padova, dopo oltre un decennio di incontrastato dominio del centro-sinistra, le preferenze degli elettori (di quel 50 % che ha votato) hanno premiato il leghista Bitonci, capace di insistere sulle contraddizioni e i vuoti lasciati dall’ex partito di maggiornaza con la nomina dall’alto di Ivo Rossi, delfino dell’ex-sindaco ed ex-minsitro del governo Letta Zanonato: politiche che imbalsamao un centro-vetrina penalizzando gli stessi commercianti, la speculazione legata al nuovo polo ospedaliero e l’abbandono del controllo e e della riqualificazione di pezzi del tessuto urbano, abbandonati al degrado. Soprattutto nei quartieri popolari e proletari, maggioritaria è stata l’astensione o la preferenza per una Lega che ha giocato un’intelligente campagna “dal basso”. Le conseguenze si vedranno probabilmente a partire dalle prossime settimane, soprattutto contro le realtà di occupanti di case e i migranti che ne sono una delle componenti di forza.

Abbiamo commentato il  voto padovano con Mattia, dell’infospazio Chinatown

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