Messico, studenti “desaparecidos” e violenza di stato.

Scritto dasu 3 Ottobre 2014

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Negli ultimi giorni in Messico si è scatenata la repressione contro la protesta degli studenti a Iguala, nel Guerrero, con episodi gravissimi e allarmanti, che hanno portato alla morte di diversi ragazzi e alla sparizione di oltre 50 studenti.

Il 30 settembre, un corteo di oltre 50mila studenti ha invaso Città del Messico, contro il piano di privatizzazione della pubblica istruzione e la riforma degli Istituti Politecnici, oltre che per chiedere verità e giustizia per i fatti di Iguala.

Il Guerrero è uno Stato del Messico nella zona sud-occidentale del paese. E’ un paese che vede, oltre che una grossa fetta di popolazione indigena, la presenza di molte lotte e movimenti sociali attivi sul territorio: negli ultimi mesi il Guerrero è diventato noto per la formazione di gruppi di autodifesa popolare che si difendono dalla presenza e dagli attacchi di gruppi paramilitari manovrati e foraggiati dai partiti al governo. Gli studenti della scuola normale rurale di Ayotzinapan (chiamati anche “normalistas”) erano in mobilitazione in questi giorni contro i nuovi regolamenti e piani di studio fatti approvare in tutta fretta durante l’estate. Nella notte tra venerdì e sabato pare che un gruppo di poliziotti abbia aperto il fuoco a più riprese contro degli autobus che erano stati occupati dagli studenti, uccidendone tre e ferendo almeno altre 20 persone, tra cui anche un professore ed un dirigente sindacale.

Poi, durante la giornata di sabato, viene alla luce la notizia che a seguito delle giornate di tensione tra polizia e studenti sono scomparsi 58 studenti “normalistas” che partecipavano alle proteste. La vicenda assume toni sempre più drammatici, e il governo cerca madestramente di smarcrsi dalle evidenti responsabilità che lo vedono implicato nella vicenda.

Ieri,l 2 ottobre, era anche data molto significativa per i messicani, in cui ricorre il 46° anniversario del massacro di Piazza delle Culture a Tlatelolco, dove, durante una imponente manifestazione in solidarietà alla sollevazione del ’68, centinaia di persone furono uccise in piazza dai proiettili della polizia.

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