La #buonascuola è quella che sabota i test Invalsi

Scritto dasu 13 Maggio 2015

I dati sull’adesioni allo sciopero-boicottaggio dei test Invalsi, indetto per la giornata di ieri dai sindacati di base, sono incoraggianti e fanno ben sperare sulla prosecuzione del neonato movimento contro la “buona scuola” di Renzi e Giannini. Se la media nazionale si attesta intorno al 30 %, in alcune località (come Palermo) si parla addirittura del 90 % di astensioni dalle classi.

Per quanto più specifica della battaglia contro la riforma del ministro Giannini, la lotta contro i test Invalsi – condotta in questi anni in solitaria dai sindacati di base attivi nella scuola e dai collettivi studenteschi più consapevoli – attacca esplicitamente e in profondità il modello di scuola che il governo Renzi vuole lasciare alle nuove generazioni: la scuola del “merito” e della competizione, della standardizzazione e della valutazione oggettivisica, della falsa autonomia, imbevuta di una utoritarsimo (manageriale) di ritorno.

L’incontro di ieri tra governo e sindacati (non solo confederali) ha portato per ora ad una nulla di fatto. E’ prevista  una riconvocazione delle parti in data da destinarsi. Intanto, continuano le iniziative a livello territoriale contro i test e la riforma.

Ascolta le considerazioni di Angelo, dei Cobas Scuola di Milano

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