Francia. Legge sul lavoro, movimenti di piazza e tentazioni xenofobe

Scritto dasu 22 Marzo 2016

All’inizio di marzo ci chiedevamo se la petizione contro la riforma del diritto del lavoro in Francia sarebbe rimasta sulla carta o si sarebbe sostanziata in un movimento di opposizione di piazza in grado di mettere in difficoltà il governo francese.

Oggi possiamo dire che, diversamente dall’Italia, dove il job act è stato contestato solo da minoranze di lavoratori, studenti, precari, in Francia un nuovo movimento sta mettendo in difficoltà il governo Valls che è già stato obbligato ad un parzialissimo dietro-front.
Il successo del nuovo codice del lavoro è tutt’altro che scontato.

Il governo socialista e il presidente Hollande sono sempre più in difficoltà, sostanzialmente accerchiati. Nonostante abbiano provato a fare concorrenza al Front Nationale sul suo stesso terreno, estendendo per mesi la militarizzazione delle città e il restringimento delle libertà formali, i sondaggi continuano a ribadire la crescita di consensi della formazione guidata da Marine Le Pen.
Sul fronte sociale la frantumazione del diritto del lavoro non andrà in porto troppo facilmente.
Specie la manifestazione dello scorso giovedì ha messo in campo numeri forze considerevoli.

Ne abbiamo parlato con Gianni Carrozza, corrispondente da Parigi di Collegamenti Wobbly.

Ascolta la diretta:

2016-03-22-gianni-francia


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