Da Calais a Stalingrad: sgomberi e deportazioni

Scritto dasu 4 Novembre 2016

untitled-article-1459351499-body-image-1459351534Dopo lo sgombero della Jungle di Calais, questa mattina all’alba è iniziato lo sgombero della più grande tendopoli di Parigi, sorta nella zona Nordest della metropoli. Si tratta dei quattro accampamenti situati tra le stazioni metro di Jaurès e Stalingrad, dove circa 3500 migranti – principalmente somali, sudanesi, etiopi, eritrei, afghani e pakistani – avevano trovato un riparo da qualche mese e sempre più numerosi nelle ultime settimane, proprio in seguito allo sgombero di Calais, rifiutandosi di subire le deportazioni di Stato nei centri di accoglienza sparsi per il paese. Nei giorni scorsi la sindaca di Parigi Anne Hidalgo aveva più volte ribadito la necessità di sgomberare gli accampamenti, posizione condivisa dal premier Valls e dal presidente Hollande, il quale aveva recentemente annunciato lo sgombero dichiarando che «i campi non sono degni della Francia».

 

Pare invece degno a lor signori sgomberare con l’inverno alle porte la tendopoli, senza offrire alcuna prospettiva non strettamente emergenziale a migliaia di persone che peraltro, in parte, da anni si trovano sul suolo francese in un regime di deportabilità quotidiana. Questa mattina ne abbiamo parlato con Cécile in diretta da Parigi:

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