Un contratto vergognoso stipulato da uno stato che non rispetta nemmeno le proprie regole

Scritto dasu 23 Febbraio 2018

Giovanna è un’insegnante, fa parte del sindacato di base Cub, che oggi è scesa a Roma per dimostrare la propria indignazione per il trattamento riservato agli insegnanti dopo una vacanza contrattuale ultradecennale, sanata con una elargizione che somiglia di più a un’elemosina: evidente incapacità di valorizzare le competenze e incentivare il personale docente. L’offerta del servizio non potrà che essere commisurata alla corresponsione del compenso.

La protesta riguarda anche un altro aspetto da sanare in modo meno feroce della soluzione (inesistente) che questo governo lascia in eredità al prossimo e che alla sua manifestazione aveva maggiormente attirato i media mainstream, si tratta della situaizone disperata di precarie storiche che sono passate dalla condizione di supplenti decennali alla gioia di avere una cattedra per approdare alla prospettiva di trovarsi definitivamente senza lavoro, dopo che la Corte aveva deciso che l’assunzione di diplomate magistrali, che avevano anche superato brillantemente l’anno di prova seguendo una deroga inserita nei provvedimenti governativi, andava cancellata, eliminandole dal mondo della scuola per sempre dopo anni di precariato, essendo preclusa pure la graduatoria delle supplenze. Oramai non si tratta più di una desolata condizione esotica, è diventata una normale condizione di disperazione e quindi fa meno audience della attuale campagna che pone al centro la violenza nelal scuola, con la variante stuzzicante degli insegnanti talvolta vittime e qualche volta carnefici, probabilmente montata anche per rendere accettabile la figura del plenipotenziario Dirigente scolastico con arbitrari superpoteri conferiti tra le righe del contratto, laddove si consente l’immediata rimozione dell’insegnante anche per colpe lievi da dimostrare.

Di questo e di molto altro abbiamo parlato con Giovanna, mentre stava raggiungendo il Miur, dove stava andando in scena la manifestazione di una categoria stremata, vilipesa e tenuta in scarsa considerazione da una società che ha svuotato il contenitore scuola dei suoi valori senza sostituirli con qualcosa di soddisfacente sia per l’utenza, sia per gli operatori e quindi da ultimo spesso nociva per la comunità.

 

Il vergognoso contratto della scuola – sciopero!

Succesivamente si è registrato un incontro tra sindacati di base e Miur.

Al Ministero, riprendendo quanto comunicato la sera di giovedì dal capo di gabinetto, per quanto riguarda il contratto hanno fatto rilevare che l’inadeguatezza delle risorse messe a disposizione non è il frutto di un destino cinico e baro, ma deriva da un accordo fra il governo e gli stessi sindacati (quelli concertativi che hanno già operato negli stessi indegni termini per il comparto del pubblico impiego) che hanno firmato il contratto della scuola.

In un comunicato la Cub denuncia l’ottusa attitudine delle forze di polizia che hanno bloccato i manifestanti che volevano pacificamente recarsi al Parlamento.

 


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