Torino. Spettacoli, tamburi e grigliata contro i fascisti

Scritto dasu 2 Aprile 2019

Oggi pomeriggio alle ore 16 Fratelli d’Italia ha indetto un presidio davanti alla scuola occupata di via Tollegno 83 per chiederne l’immediato sgombero.
Fratelli d’Italia da anni cerca senza troppo successo di sbarcare in Barriera di Milano. La loro avventura ai giardini di via Montanaro, dove aprirono una sede e raccolsero firme per la “casa agli italiani” fu molto breve. Ad ogni uscita dalla loro tana erano circondati da poliziotti e digos, perché in una zona dove la metà della popolazione non ha in tasca un documento italiano, ma dove tutti faticano a pagare l’affitto, erano costantemente contestati.
Si sono poi spostati più a nord, in via Rondissone, dove le saracinesce tricolori sono sempre abbassate e vengono regolarmente decorate dai tanti allergici alla retorica nazionalista.
Hanno fatto dello sgombero dei centri sociali una bandiera da sventolare in più occasioni. Agostino Ghiglia ha descritto il corteo del 30 marzo come “zecche anarco-comunistoidi”.
Fratelli d’Italia è in campagna elettorale e gioca l’arma classica della sicurezza per provare a raccogliere consensi tra gli italiani poveri delle periferie, puntando il dito sui stranieri, abusivi, rom, senza documenti, per farne il capo espiatorio di politiche che privilegiano le riqualificazioni escludenti, tagliano i servizi, aumentano i poliziotti e la pressione disciplinare sulla città.

L’ex scuola di via Tollegno è stata chiusa nonostante le proteste della gente della zona, perché destinata alla speculazione e alla privatizzazione.
Da una settimana è stata riaperta da chi l’ha occupata ed oggi si aprirà al quartiere per un presidio antifascista sin dalle prime ore del pomeriggio.

Scrivono gli organizzatori: “Oggi ci incontreremo anche noi, nel giardino di questa grande scuola. Ci saranno spettacoli per bambini, panini alla nutella per merenda, tamburi e samba, poi un fuoco da accendere e braci da ravvivare, su cui cuocere carne e verdure.
Alla faccia dell’opportunismo dei fascisti, cercando di stringere legami di solidarietà tra sfruttati ed esclusi e solcare la linea di altri conflitti sociali, che siano quelli contro chi ci schiaccia il muso a terra e ci toglie lo spazio per vivere dignitosamente.”

Ne abbiamo parlato con Larry.
Ascolta la diretta:


Radio Blackout 105.25

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