Sequestro di baracche al campo rom di via Germagnano: il virus è una questione di classe e di colore

Scritto dasu 23 Aprile 2020

Il virus, la sua gestione, le sue conseguenze sono una questione di classe e di colore.
Riportiamo uno scritto di complici e solidali con chi da decenni è costretto a vivere in baraccopoli nella città di Torino:

“Sequestro di 10 baracche in via Germagnano a Torino.
Questa mattina 22 aprile 2020 la polizia municipale del Comune di Torino ha posto i sigilli a 10 baracche nel campo rom di via Germagnano.
6 baracche sono temporaneamente disabitate perché le famiglie residenti sono bloccate in Romania da due mesi per le restrizioni dovute al Covid-19.
4 invece erano abitate. Una è dimora di una signora di 60 anni, in un’altra vive una giovane donna. Entrambe al momento del sequestro stavano cercando del cibo nel mercato di zona. Un’altra baracca è abitata da un ragazzo che al momento del sequestro non si trovava nel campo ma nelle vicinanze.
L’unico presente al momento della comparsa degli agenti era un uomo, parente della famiglia registrata come abitante di quella baracca. Dato che il suo nome non compariva nel registro degli agenti della municipale è stato fatto uscire e la baracca sigillata.

Le 10 baracche, secondo quanto comunicato dalla polizia municipale alle persone del campo, saranno demolite domani 23 aprile 2020.
Ricordiamo che dal momento in cui è entrato in vigore il d.p.c.m. del 9 marzo scorso le restrizioni imposte alla popolazione in termini di possibilità di movimento sono state durissime e hanno colpito in modo particolarmente feroce quelle persone che si trovavano già in condizioni economiche ed abitative estremamente precarie.
Migliaia di persone, a Torino, che riuscivano a sopravvivere grazie alle attività informali legate al mercato di via Carcano e del Balon o a quello di Porta Palazzo, si trovano da due mesi in condizioni devastanti. In questo contesto – in cui per singoli e famiglie intere risulta impossibile circolare e anche riuscire a mangiare diventa una drammatica impresa – il Comune pensa bene di abbattere le baracche che per i residenti di Via Germagnano significano da anni, spesso da decenni, l’unica possibilità di casa possibile.
Le conseguenze umane, sanitarie e materiali causate da questa come da altre miserabili decisioni politiche di questi tempi, continuano ad essere pagate dai settori di popolazione più poveri già strutturalmente esclusi, sfruttati e razzializzati.”

Come possiamo immaginare delle pratiche di resistenza rispetto al tentativo di sgombero della baraccopoli, che non trascurino la cura reciproca?
Ascolta la diretta di questa mattina dal campo:

 


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