Il governo di unità nazionale israeliano

Scritto dasu 18 Maggio 2020

Dopo 17 mesi di governo di transizione e 3 tornate elettorali, il Knesset, il parlamento israeliano, pone la fiducia al nuovo governo: il partito di Nietanyhau, Likud, e il partito blu e bianco di Benny Gantz hanno trovato l’accordo per un Governo di Unità Nazionale, al centro dell’accordo il passaggio di presidente da Nietanyhau a Gantz dopo 18 mesi. Questa mossa salva momentaneamente il Primo ministro in carica da 11 anni dal processo per corruzione a suo carico, poiché continuerà a godere dell’immunità parlamentare. In più potrà continuare con il suo piano di annessione dei territori della Valle del Giordano che vuole concludere entro il 2020.
D’altra parte Gantz, che raccoglieva il favore di centristi, arabi israeliani e forze laburiste, si trova spaccato a metà in seguito all’accordo.

Nonostante l’esclusione dal governo dei partiti di estrema destra, le schermaglie e gli attacchi ai palestinesi non si sono mai fermati neppure durante il lockdown che ha riguardato solo i cittadini israeliani, infatti in Palestina non è stata presa alcuna misura. A rafforzare le politiche espansionistiche di questo governo anche la benedizione di Mike Pompeo in una visita lampo mercoledì.
Ma le politiche di contenimento al virus hanno scatenato proteste anche tra i cittadini israeliani che si sono visti trattare con le consuete misure di controllo riservate solitamente ai palestinesi. La gestione della pandemia è stata presa a carico da parte del Mossad e del Shin Bet (l’agenzia di intelligence per gli affari interni).

Infine la misteriosa morte di Du Wei, l’ambasciatore cinese a Tel Aviv, ci ragguaglia sui legami esteri del paese sionista. Nonostante sia da sempre uno degli alleati storici degli Usa, ciò non toglie che Israele continui a intessere legami commerciali e strategici anche con le potenze avversarie degli Stati Uniti. La Cina ha investito molto all’interno di progetti strategici come il porto di Haifa, mentre con la Russia continuano legami politici nonostante la distanza all’interno del conflitto siriano.

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