Udienza per i 7 di Barcellona

Scritto dasu 20 Aprile 2021

Oggi il tribunale di Barcellona si dovrebbe pronunciare sulla richiesta di scarcerazione degli ultimi sette compagni arrestati durante una delle giornate di protesta per la condanna del rapper Pau Hasel, finito in carcere per aver osato cantare contro i Borboni.

Il 27 febbraio vennero arrestati 9 compagni e compagne: 3 sono stati scarcerati, 7 sono ancora in carcere.
Le autorità giudiziarie spagnole stanno costruendo su di loro un castello di accuse, che prende le mosse dalla manifestazione del 27 febbraio, quando, durante gli scontri con i mosso d’esquadra – l’antisommossa catalana – venne dato alle fiamme un furgone della polizia locale.
Ma non paga delle accuse di tentato omicidio, appartenenza ad un gruppo criminale, disordini pubblici e attacco all’autorità, la magistratura li accusa di ben sei rapine.
La descrizione di questi compagni fatta dalla polizia catalana è particolarmente sapida: vengono descritti come un’organizzazione gerarchica, militare, che parte all’assalto al grido di “chihuahua!”.
Un’immagine distorta, criminalizzante, offensiva per chi è costitutivamente avversario di gerarchie e posture militari, con un pizzico di ridicolizzazione finale.

A fare da contrappunto all’offensiva giudiziaria contro i sette compagni si è scatenata anche una campagna mediatica che fa leva sul loro essere anarchici italiani, descritti dai media spagnoli come pericolosi sovversivi.

Ne abbiamo parlato con Luca, un compagno il cui figlio è tra i 7 in carcere da quasi due mesi.

Ascolta la diretta:


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