Da Napoli a Torino: presidi contro la RAI caricati dalla polizia

Scritto dasu 14 Febbraio 2024

TORINO:

Questo martedì 13 febbraio era stato chiamato un presidio davanti alla sede RAI, in via Verdi 16, nel pieno centro di Torino, che seguiva quelli di Roma e Napoli. La volontà dei partecipanti era quella di denunciare la censura e la narrazione a senso unico dell’emittente di Stato, schierata unicamente a sostegno di Israele. Nonostante sia un fatto risaputo, ha fatto scalpore la notizia di un comunicato RAI letto durante la trasmissione Domenica In, con affermazioni come “ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano e continueranno a farlo, la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre” e le parole dell’ad RAI Roberto Sergio:”La mia solidarietà al popolo di Israele e alla Comunità Ebraica è sentita e convinta.”

Il presidio è stato subito raggiunto da centinaia di persone, le quali hanno completamente bloccato l’accesso alla sede della RAI su via Verdi con cori e bandiere. Davanti ai cancelli si trovava già schierata la celere in tenuta antisommossa. Dopo un primo momento di interventi al megafono il presidio si è trasformato in un corteo spontaneo per le vie del centro. Con un giro ad anello i manifestanti sono poi tornati davanti alla RAI. Ad attenderli tre blindati e agenti con scudi e manganelli in mano, i quali non hanno atteso a lungo per effettuare delle cariche, una di seguito all’altra, a cui chi era in strada ha risposto compatto, rimanendo davanti all’ingresso. Solo molti minuti dopo il corteo è ripartito, fermandosi davanti al McDonald di via Sant’Ottavio per esprire il proprio dissenso all’appoggio dato dall’azienda all’esercito Israeliano, e terminando in Piazza Castello.

Ne abbiamo parlato con un’attivista di Progetto Palestina:

 

Un articolo su Osservatorio Repressione sulla vicenda:

Dopo Napoli, anche a Torino la polizia carica il presidio davanti alla RAI: L’Italia è unita solo nella repressione

 

NAPOLI:

La mattina dello stesso giorno, il 13 febbraio, davanti alla sede RAI di Napoli, in viale Marconi, si era radunato un presidio per la Palestina, contro la censura dell’emittente e il genocidio a Gaza, come quelli di Roma e Torino.  A una delegazione di manifestanti era stato concesso di entrare nella sede, invasa così da cartelli come “RAI – Radio Televisione IsRAIeliana”.

Intanto però il presidio viene caricato dai reparti della celere: si contano cinque feriti tra i manifestanti, oltre a un fotografo. Lo stesso copione repressivo che verrà ripreso dagli agenti torinesi la sera dello stesso giorno, anche lì con alcuni feriti.

Da aggiungere che, prima del presidio di Napoli, ad alcune persone considerate “portavoci” della protesta era stato notificato dalla Digos un avviso che prescriveva di “non creare intrarcio alle attività della RAI”, di “non esporre vessilli, striscioni, bandiere discriminatorie o a carattere razziale o religioso” e di “non pronunciare slogan inneggianti all’odio razziale”. Un chiara presa di posizione da parte del questore di Napoli, Maurizio Agricola.

Ne hanno parlato ai nostri microfoni Mimì Ercolano, di Si Cobas, insieme a Dario Oropallo e Valter Iannucci del Laboratorio politico Iskra:

Ne parla Giuseppe Cozzolino:

Napoli: cariche di polizia al presidio per la Palestina sotto la sede della Rai

 

 

 

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