Fiamme sugli Champs Elysee e leggi anti casseur
Scritto dainfo2su 20 Marzo 2019
Un sabato intenso dopo mesi di relativa calma ha investito Parigi e l’elegante zona degli Champs Elysee. La manifestazione dei Gilet Jaunes ha riportato le istanze del movimento al centro del dibattito pubblico.
I maggiori media hanno dato ampio risalto ad alcuni episodi, che, diversamente dall’assalto ad un ristorante di lusso come Fouquet’s, non strappano il sorriso ma suscitano indignazione e vengono usati per criminalizzare il movimento. Dopo il corteo, i giornalisti non si sono soffermati ad intervistare i gestori dei negozi di lusso, tutti ampiamente rimborsati dalle assicurazioni, ma hanno dato spazio alla mamma con bambino salvata in extremis dalla fiamme che, dopo aver distrutto una banca, si sono propagate alle abitazioni. Tutti hanno intervistato il gestore di un chiosco di giornali, già bruciato durante una precedente manifestazione e ora rovinato dai debiti, o i dipendenti dei negozi che rischiano di perdere il lavoro.
Qualche commentatore ha sostenuto che la polizia potrebbe aver lasciato fare per favorire nuove leggi repressive: difficile dare una valutazione precisa, perché, se è certo che in altre occasioni la polizia ha fatto sfoggio di maggiore violenza, è altrettanto vero che quella dello scorso sabato era una piazza determinata a perseguire i propri obiettivi.
I tentativi di interlocuzione fatti da Macron sono falliti miseramente e oggi il presidente pare intenzionato a continuare a trattare il movimento dei Gilets Jaunes come fatto di ordine pubblico.
In parlamento è in dirittura d’arrivo una legge anti casseur che inasprirà le pene per gli scontri di piazza, inserendo stabilmente nella legislazione ordinaria misure applicate solo durante lo stato di emergenza.
Il governo pare non accorgersi che i morti e i feriti gravi oltre alle centinaia di arrestati, processati e condannati in questi lunghi mesi di lotta non sono bastati a spegnere la rabbia, anzi l’hanno fatta deflagrare sempre di più.
Qualcuno sostiene che i GJ non sanno dove andranno, è sicuro che Macron lo sa meno di loro. Se il movimento naviga a vista ma ha obiettivi chiari, il governo annaspa tra i flutti.
Ne abbiamo parlato con Gianni Carrozza, di radio Paris Plurielle, dove conduce “Vive la Sociale!”.
Ascolta la diretta: