Arriva il via libera per i Cpr italiani in Albania

Scritto dasu 21 Febbraio 2024

Un documento di 9 pagine per 14 articoli che rimarrà in vigore per cinque anni. Questa l’entità del protocollo tra la premier Meloni e il corrispettivo albanese Rama, firmato il 6 novembre scorso. Un accordo che in prima istanza consentirà al governo italiano di costruire e gestire due Centri per il rimpatri, Cpr, sul territorio albanese. I Cpr sono al centro di numerose inchieste per maltrattamento e violazione dei diritti umani, oltre alla malagestione del centro. Evidentemente ignaro, o coscientemente ignorante, di tali rapporti, il ministro Piantedosi ha recentemente risposto alle domande scomode di alcuni giornalisti dichiarando che non gli risulta nessuna violazione umana nei Cpr, per poi rilasciare dichiarazioni errate, come quella per cui nei Centri per il rimpatrio non potrebbero finirci richiedenti asilo.

Intanto l’intesa sui Cpr albanesi proseguende, trovando il voto favorevole sia del Senato italiano che del Parlamento albanese, il quale domani retificherà in via definitiva dell’accordo. Nel mentre l’esercito italiano non ha perso tempo, andando a perlustrare i luoghi destinati a diventare territorio sotto il controllo dell’Italia. In Albania l’opposizione ha cercato, inutilmente, di far naufragare il protocollo, mentre diverse persone hanno già iniziato a protestare contro la costruzione del Cpr.

Ne abbiamo parlato con una compagna che ha avuto modo di andare in quegli stessi posti e parlare con gli abitanti di quanto sta succedendo:

 

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