4 NOVEMBRE LA RETORICA DI GUERRA ENTRA NELLE SCUOLE.
Scritto dainfosu 5 Novembre 2024
Il recente episodio del 29 ottobre, quando una classe di un liceo di Genova recatasi all’Expo Training 2024 di Milano per completare il PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) negli stand delle forze dell’ordine è stata edotta sull’uso «gratificante» del taser, è sintomatico del progressivo processo di militarizzazione delle nostre istituzioni scolastiche. Le scuole e le università stanno sempre più diventando terreno di conquista di una ideologia bellicista e di controllo securitario che si fa spazio attraverso l’intervento diretto delle forze armate (in particolare italiane e statunitensi) declinato in una miriade di iniziative tese a promuovere la carriera militare in Italia e all’estero, e a presentare le forze armate e le forze di sicurezza come risolutive di problematiche che sono invece pertinenti alla società civile.
Questa invasione di campo vede come protagonisti rappresentanti delle forze militari addirittura in qualità di “docenti”, che tengono lezioni su vari argomenti (dall’inglese affidato a personale NATO a tematiche inerenti la legalità e la Costituzione) e arriva a coinvolgere persino i percorsi di alternanza scuola-lavoro (PCTO) attraverso l’organizzazione di visite a basi militari o caserme. Il tutto suffragato da protocolli di intesa firmati da rappresentanti dell’Esercito con il Ministero dell’Istruzione, gli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali e le singole scuole.
Smilitarizzare le scuole e l’educazione vuol dire rendere gli spazi scolastici veri luoghi di pace e di accoglienza, opporsi al razzismo e al sessismo di cui sono portatori i linguaggi e le pratiche belliche, allontanare dai processi educativi le derive nazionaliste, i modelli di forza e di violenza, l’irrazionale paura di un “nemico” (interno ed esterno ai confini nazionali) creato ad hoc come capro espiatorio.
Ne parliamo con Serena Tusini, dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e dell’università.