Pride in Ungheria: Sfida alla politica liberticida dei diritti LGBTQIA+

Scritto dasu 27 Giugno 2025

Approvata dal parlamento una legge per vietare il Pride a Budapest.

Il 14 aprile il parlamento ungherese ha approvato un emendamento costituzionale che vieta gli eventi pubblici organizzati dalla comuità lgbtqia+ e ha decretato che le persone possono essere solo uomini o donne in base al sesso di nascita.

Inizialmente si parla di multare fino a 500 euro i trasgressori, ma con il passare del tempo si incomincia a discutere di ripercussioni possibilmente penali, e utilizzo di riconoscimento facciale

Come se non bastasse è stato lanciato un contro pride da un’organizzazione regionale di estrema destra, con l’autorizzazione autorizzato del governo. L’organizzazione, conosciuta in inglese come sixty four counties youth movement, è composta da militanti di estrema destra provenienti da ungheria, slovacchia, romania e serbia. Quest’ultima è nota a livello regionale anche per episodi di terrorismo nero, come quando nel 2015 molti dei suoi esponenti sono stati arrestati in sequito alla programmazione di attentati di stampo neonazista in Romania.

Ideologia e tattica politica sono alle basi di questo accanimento del governo nei confronti della comunità queer, le cui lotte si trovano in mezzo ad una doppia strumentalizzazione.

Nonostante tutto, ancor prima che il sindaco di Budapest raggirasse la legge organizzando un evento cittadino denominato “Pride walk”, sono stati indetti manifestazioni e cortei nella giornata di sabato 28 Giugno da parte della comunità queer locale.

Ne parliamo con due attivisti per i diritti LGBTQIA+, diretti al pride di domani:


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