L’informazione di Blackout
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La finanziarizzazione dell’economia modifica l’essenza stessa del capitalismo. Il denaro porta ad altro denaro, macinando nella sua roulette impazzita le vite di uomini, donne, bambini.
Il capitalismo distrugge risorse e nega un futuro a gran parte degli abitanti del pianeta: la fine del capitalismo è un obiettivo imprescindibile.
Luciano Lanza, giornalista economico, fondatore del quadrimestrale Libertaria, ci racconta la crisi e le strategie di fuoriuscita dal meccanismo tra autogestione, esodo e conflitto.
l Senato della Nigeria ha adottato un progetto di legge che vieta le nozze gay e le effusioni in pubblico tra persone dello stesso sesso.
Il dibattito politico-economico del week-end ha evocato a più riprese il rischio di un fallimento dell’Euro come moneta unica. Ieri il rapporto dell’Osce parlava di recessione per l’Italia nel 2012 (e rischio più generale per l’Europa) mentre un rapporto dell’agenzia di valutazione Moody’s avvisava di rischi di fallimenti multipli per l’Europa nei prossimi mesi. Ne […]
Si alza il sipario sul vertice mondiale Onu sui cambiamenti climatici che quest’anno si tiene a Durban, in Sudafrica. 200 i paesi seduti al tavolo della 17esima conferenza delle parti che si concluderà il prossimo 9 dicembre. Numerosi gli argomenti che verranno trattati dal fondo verde per il clima al protocollo di Kyoto, il solo […]
Dalla storia de Las Mariposas al femminicidio. Una lunga, interminabile storia di violenza maschile agita contro le donne. Con Cristiana del Collettivo Medea ripercorriamo quella storia per commentare alcuni ultimi fatti di cronaca e di tribunale. Dal “Processo per stupro” di qualche decennio fa, la situazione sembra essere tristemente la stessa. Oggi come allora le […]
Chiude Termini, chiude la lunga vicenda della FIAT in Sicilia e chiude con una conferma ulteriore dello stile del Lingotto nella gestione dei rapporti aziendali. La risposta operaia a questa nuova soverchieria, che arriva beffarda nell’ultimo giorno di vita dello stabilimento, è il blocco alla consegna delle vetture in magazzino. Pur nella sconfortante assenza di […]
Stamattina era previsto l’undicesimo accesso dell’ufficiale giudiziario per effettuare lo sfratto di una famiglia in Borgo Dora a Torino. Grazie al sostegno di tanti amici e solidali in presidio fuori dalla casa, è stato ottenuto un rinvio di due mesi. La corrispondenza con Alex per Radio Blackout. [audio:https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/11/alex_sfratto_borgodora.mp3|titles=alex_sfratto_borgodora] Scarica il file
Iera sera a Bussoleno si è tenuta un’assemblea del Movimento NoTav per discutere e decidere insieme le prossime mobilitazioni in vista dell’8 dicembre, data simbolo per la lotta valsusina e anniversario della battaglia di Venaus. Ci racconta come è andata Francesco del Comitato di lotta popolare NoTav di Bussoleno. [audio:https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/11/francesco_assembleanotav.mp3|titles=francesco_assembleanotav] Scarica file
Il libro racconta tre episodi di lotta dei migranti (lo sciopero del primo marzo, la lunga lotta sopra e sotto la gru di Brescia e la ribellione nella tendopoli di Manduria) tra i più rilevanti nel nostro paese. ne parliamo con Maurizione Ricciardi, professore presso la facoltaà di Scienze Politiche di Bologna e curatore con […]
L’escalation di morti bianche provoca le critiche e gli appelli di sindacati e associazioni di categoria. Il presidente dell’Anmil si rivolge direttamente al ministro Fornero, a cui chiede “azioni mirate e condivise contro questa piaga sociale”. Dai morti della Thissen cosa è cambiato? Ne parliamo con l’avv. Alessio Ariotto [audio:https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2011/11/diretta-con-avv-alessio-ariotto.mp3|titles=diretta con avv alessio ariotto] Scarica […]
In questi giorni piazza Tahir, come tante altre piazze egiziane è tornata e riempirsi. Questa volta nel mirino è quello stesso esercito, invocato come liberatore durante la rivolta contro Mubarak.
Dopo la strage di due giorni fa, il governo si è dimesso, ma il potere resta saldo nelle mani dei militari.
Ieri ed oggi ci sono stati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, costati la vita ad almeno quattro persone, tra cui un neonato.
El Baradei, uno dei possibili papabili per la poltrona di primo ministro, denuncia le stragi e dichiara che accetterà l’incarico solo se gli sarà garantita la non ingerenza dell’esercito.
Stefano Capello analizza la situazione politica e sociale, che, nonostante la scarsa attenzione di tanti media, vede un crescente attivismo dei lavoratori, protagonisti di scioperi e lotte molto importanti.
La scorsa settimana si sono svolte le elezioni in Spagna, vinte dai popolari guidati da Mariano Rajoy. Più che una vittoria dei popolari è stata una sconfitta dei socialisti, che in molte regioni, comprese quelle tradizionalmente di sinistra come la Catalogna e l’Andalusia, sono stati battuti.
I voti in libera uscita solo in piccola parte sono confluiti nel paniere dei popolari, che governeranno con ampia maggioranza solo grazie ad una legge elettorale di tipo maggioritario. In Catalogna e nelle zone basche, sono diventati primo partito due formazioni regionaliste, una moderata in Catalogna ed una radicale nel paese basco.
In netta crescita l’astensionismo, cui fa da contrappunto un movimento sociale vivace, che sempre più attua forme di democrazia diretta ed azione politica e sociale anti istituzionale.
In Catalogna il movimento di “Los Indignados”, detto anche M15 dalla data di inizio delle prime accampate, ha compiuto azioni molto radicali.
Le prime assemblee si sono subito diffuse nei quartieri, dove sono partite iniziative come l’occupazione di abitazioni sfitte per i senza casa.
A Barcellona Los Indignados hanno circondato il palazzo della Generalitad, il governo regionale catalano, rendendo complesso l’accesso all’edificio nel giorno che andava ai voti la proposta di tagli alla spesa sociale.
Ne abbiamo parlato con Claudio Venza, che insegna storia della Spagna contemporanea a Trieste, ma trascorre parte dell’anno a Barcellona, dove lo abbiamo intervistato.