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Chiomonte: Sabato 3 novembre, festa di inaugurazione del nuovo presidio no tav. Canti, balli, castagne, vino e tanta voglia di lottare. Si è aperta così questa giornata no tav, con il taglio del filo spinato che chiudeva la porta di ingresso del nuovo edificio, taglio che apre la nuova stagione di lotta invernale. L’area è […]
Ieri, 28 ottobre, milleduecento notav provenienti da tutta Italia hanno deciso di acquistare i terreni a San Giuliano, frazione di Susa, minacciati dalla stazione internazionale per il Tav. Un bilancio sulla giornata di ieri e un’analisi sulle sfide che attendono il movimento notav nei prossimi mesi, l’abbiamo fatte con Luca Abbà, noto attivista notav [audio:https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/Luca-Def.mp3|titles=Luca […]
E’ iniziato questa mattina alle 8 l’assedio Notav al convegno organizzato dal Pd all’Hotel Ninfa di Avigliana. Come c’era da aspettarsi la zona è stata completamente militarizzata, la statale 25 chiusa e le forze dell’ordine si sono mostrate da subito molto nervose. Come per il cantiere di Chiomonte, anche ad Avigliana l’area dell’Hotel (dove dormono […]
Lo sciopero generale indetto dai sindacati in Grecia ha visto una partecipazione di massa. Atene è stata teatro di manifestazioni e duri scontri tra la polizia e manifestanti. La giornata in particolare è stata scandita dai tentativi di gruppi di manifestanti di forzare i blocchi della polizia che volevano costringere il percorso del corteo per […]
Circa mille persone provenienti da realtà in difesa del territorio da tutta Italia hanno partecipato alla manifestazione “CMC devastatori della terra” tenutasi sabato 13 ottobre a Ravenna; nella foto la seconda parte del corteo, che con buona pace del sindaco Matteucci è stato il più grande da 25 anni a questa parte nella città romagnola. […]
Contro crisi e austerità, riprendiamoci scuole e città! Con queste parole d’ordine migliaia di studenti sono scesi in piazza da nord a sud per dare un segnale forte di inizio anno. Studenti e studentesse dei licei e degli istituti tecnici, si sono riversati per le strade delle diverse metropoli per manifestare il proprio dissenso rivolto […]
Dopo un’estate intensissima, tra presidi, blocco degli espropri, il movimento contro la linea ad alta velocità tra Genova è Tortona sta vivendo momenti cruciali. Pur non essendo riuscito a contrastare le prime trivellazioni e l’avvio dei lavori a Trasta, nei pressi di Genova, il movimento è cresciuto con nuovi comitati ed un allargamento del fronte No Tav alle zone dell’alessandrino dove verranno costruite le cave per lo smaltimento dello smarino prodotto dagli scavi per il Tav. Nella sola Alessandria saranno ben quattro.
Mercoledì 3 ottobre una fiaccolata di oltre ducento persone ha circondato il quartiere a Trasta: significativa la partecipazione dei bambini dei genitori e degli insegnanti della scuola elementare, prima destinata alla chiusura, oggi al soffocamento in mezzo all’area dei lavori.
Nei paesi, con la complicità di quasi tutti i sindaci il Cociv tra tentando di comperare l’assenso della gente più colpita dal Tav, ma sinora i risultati sono stati del tutto deludenti.
Sabato 6 ottobre il movimento popolare farà una marcia che ripercorrà quella del 2006 tra Serravalle ed Arquata. L’appuntamento è per le 15 in piazza a Serravalle.
Ne abbiamo parlato con Salvatore Corvaio del comitato di Alessandria.
Sabato 29 Settembre Luca Abbà tornerà in Val Clarea, sotto il traliccio dal quale è caduto. Ad accompagnarlo ci sarà il movimento No Tav. Per dimostrare che la Valsusa non ha paura e non demorde. Per continuare a denunciare e contrastare il cantiere TAV e la militarizzazione del territorio. Ne parliamo direttamente con Luca, del […]
Partono i lavori dell’Alta Velocità – terzo valico, il progetto riguarda il campo base di Trasta nella bassa Valpolcevera in provincia di Genova. Hanno pensato bene di prendere la strada più facile e iniziare a lavorare in un’area, già in loro possesso, messa a disposizione dalle ferrovie. Per aprire altri campi base o cantieri o […]
La questione della casa è sempre più un’emergenza in tutta la penisola. Chi perde il lavoro spesso perde anche la casa, le case popolari sono poche e riservate a chi ha i requisiti giusti. Perderli è sin troppo facile, basta un nobile inghippo contro l’evasione fiscale per metterti fuori lista. Chi viene pescato a vendere per sbarcare il lunario viene escluso dalla possibilità di avere una casa popolare.
Le risorse pubbliche vengono indirizzate a grandi opere come Tav e grattacieli, che rendono bene sia a chi li fa sia agli sponsor politici. La cura per chi non si rassegna alla povertà e alla strada è la polizia. Ma c’è chi non ci sta e si organizza per resistere agli sfratti e per occupare qualcuno dei 50.000 alloggi sfitti, che tali resteranno perché il mattone serve come garanzia per banche e affari e non importa se è lasciato vuoto.
Dopo la lunga giornata di lotta di martedì anche oggi a Torino i picchetti antisfratto hanno ottenuto due lunghe proroghe (a dicembre e a febbraio), anche a Milano c’è stata resistenza, così come a Parma dove i tre picchetti antisfratto l’hanno spuntata ottenendo proroghe di qualche mese.
Della situazione torinese abbiamo parlato con Alessio Ariotto, uno degli avvocati di movimento che segue le cause per sfratto. Purtroppo la registrazione audio è in parte saltata, vi proponiamo pertanto solo un frammento della chiacchierata che abbiamo fatto.
Delle lotte a Parma ci ha parlato Katia Torri da uno dei tre picchetti antisfratto di questa mattina. Una lunga storia di lotta ed occupazioni (sette nell’ultimo anno) in una città dove gli sfratti sono quotidiani. Una storia iniziata con un gruppo di attivisti decisi e che oggi vede protagonisti gli stessi sfrattati, che partecipano attivamente alla difesa delle case e all’occupazione di quelle nuove per altri che, come già loro, hanno scelto di lottare e resistere.
nel pomeriggio di domenica 16 settembre al campeggio no tav di Chiomonte c’è stata un’assemblea popolare per definire alcune delle prossime tappe del movimento è stato definito che il campeggio si trasforma in presidio permanente, mentre continuano le iniziative in valle e non solo ascolta il report di Maria, redattrice di Radio Blackout: assembleanotav16.9
C’erano tutti: il vicecapo della polizia, Nicola Izzo, il macellaio che nel marzo 2011 represse il movimento no-global napoletano con botte e torture, il presidente della Provincia Saitta, il sottosegretario all’Interno Carlo De Stefano e procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli, passando per il vice comandante nazionale dei carabinieri.
Al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza ha preso parte un discreto pool di esperti della repressione. Sul tappeto, ancora una volta, il disciplinamento forzato del movimento No Tav, sempre refrattario ad ogni tentativo di normalizzazione. Non è bastata la carota, non è bastato oltre un anno di occupazione militare, controlli, arresti, fogli di via per piegare un movimento, che è ormai divenuto punto di riferimento per l’opposizione in ogni dove d’Italia.
Dal vertice è scaturita la decisione di inviare altri 200 uomini in divisa per sorvegliare le recinzioni in Clarea. Come sempre l’apparato propagandistico che sostiene le operazioni repressive parla di estremisti, di anarchici, di antagonisti, ignorando la realtà: il movimento di opposizione al Tav ha maturato una crescente radicalità, sulle barricate della Libera Repubblica come nella lunga resistenza alla violenza dell’occupazione militare.
Dopo un’estate resistente, si prepara un autunno caldo a Chiomonte, dove la scorsa settimana gli uomini della CMC, la Cooperativa Muratori e Cementieri di Ravenna, hanno fatto capolino al cantiere/fortezza in vista dell’avvio dei lavori. I No Tav si preparano alla resistenza.
Domenica 16 settembre, ultimo giorno di campeggio a Chiomonte, alle 14,30 ci sarà un’assemblea popolare del movimento No Tav.
Il 2 ottobre riprenderà il processo contro i No Tav accusati di aver impedito un sondaggio a Susa nel gennaio del 2010.
Ne abbiamo parlato con Alberto Perino.