profughi
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45 morti. Erano in fondo ad una stiva: chi li ha visti li pensava addormentati, ma il loro sonno non avrà fine. Così si è concluso il viaggio di uomini, donne, bambini in fuga dall’Eritrea della fame, delle torture, del servizio militare senza fine. Nelle stesse ore viene diffusa la notizia di un’operazione di polizia […]
Il 30 marzo dello scorso anno 200 profughi rimasti in strada dopo la fine “dell’emergenza nordafrica“, occuparono una casa del villaggio olimpico, la “ex Moi” in via Giordano Bruno. Tre palazzine rimaste vuote per 7 anni, divennero la nuova casa per uomini e donne, che il governo italiano aveva buttato in strada dal 28 febbraio […]
Il cortile di una prigione, i reclusi che si devono spogliare davanti a tutti, irrorati con un tubo di benzoato di benzina. Le immagini trasmesse in prima serata dal TG2 hanno mostrato una realtà che non ha nulla di eccezionale. Per anni dai CIE e dai CARA, uscivano furtivamente riprese sfocate della brutalità della polizia, […]
Aggiungiamo un ulteriore tassello al tentativo di sbrogliare la matassa intricata di due anni di guerre siriane: il plurale è d’obbligo come sentite nella registrazione del racconto di Federica Tourn, giornalista freelance che ha visitato i campi profughi di profughi siriani fuggiti verso ovest, sul labile confine turco, oggetto di scontri anche con peshmerga kurdi […]
Fervono i lavori nelle due palazzine ex Moi occupate sabato scorso da circa 200 profughi, buttati in strada dopo la chiusura delle strutture di accoglienza dell’emergenza nordafrica, finita per decreto il 28 febbraio scorso. Nonostante il miliardo e 300 milioni di euro incassati dalle tante strutture del terzo settore che si sono divise la torta, […]
La fine dell’”Emergenza nordafrica” è stata stabilita per decreto governativo il 28 febbraio. Alla gran parte dei ventimila uomini e donne arrivati in Italia due anni fa è stato negato il diritto d’asilo, perché nonostante fuggissero una guerra, erano nati in uno dei tanti paesi dell’Africa subsahariana. In questi giorni si sono moltiplicate le proteste […]
Il prossimo 28 febbraio è prevista la fine della cosiddetta “Emergenza Nordafrica”: migliaia di rifugiati in tutta Italia rischiano di finire in strada. Nell’anno e mezzo trascorso dall’inizio del Piano di Accoglienza sono stati parcheggiati senza prospettive, tra incuria, assistenzialismo e mera carità. Strutture in condizioni indegne, senza acqua calda e riscaldamento, persone stipate in […]
Dopo aver intervistato 29 bimbi e adulti respinti dai porti nostrani, Human rights watch ha stilato un rapporto in cui denuncia il comportamento delle autorità italiane che imbarcano in massa verso la Grecia profughi provenienti da paesi in guerra. Agli adulti non viene data la possibilità di fare domanda d’asilo, ai bambini non viene concessa […]
Le scelte del governo nell’ultimo anno sono state un mix di criminalità e cialtroneria.
È stato un anno di “emergenze” costruite per poter meglio modellare un dispositivo securitario, che punta sul disciplinamento del lavoro migrante, come grimaldello per eliminare ogni tutela per tutti i lavoratori, immigrati o “indigeni”.
Il 21 gennaio Monti è andato in Libia per discutere, di soldi, ENI, petrolio ed immigrati. In ballo è la ripresa della cooperazione nel respingimento in mare di profughi e migranti. Con il governo Gheddafi – prima che l’Italia entrasse guerra – le cose andavano a gonfie vele per i razzisti: respingimenti di massa, detenzione nelle galere libiche, netta riduzione degli sbarchi in Sicilia. Tripoli faceva il lavoro sporco, Roma pagava. Chi fuggiva da guerre e persecuzioni trovava galere, torture, stupri e ricatti. Il ministro della difesa Di Paola ha sottoscritto una lettera di intenti con il collega libico Osama al-Juwali per addestrare 300 poliziotti libici in Italia e per il controllo elettronico delle frontiere. La prossima volta andrà in Libia il ministro dell’interno Cancellieri per fissare il nuovo accordo sui flussi migratori. Tutto cambia perché tutto resti uguale.
La Lega Nord scalpita per cacciare via le 22.000 persone sbarcate nel nostro paese per fuggire la guerra in Libia cercando un’opportunità di vita in Europa.
Profughi e richiedenti asilo sono stati affidati alla Protezione Civile, per gestire quella che Berlusconi ha chiamato “emergenza Nord Africa”. La protezione civile anche in questa occasione si è esibita nel solito show. La gente che nel nostro paese ha subito alluvioni, terremoti, frane sa bene che il peggio è venuto dopo. Militarizzazione del territorio, clientelismo, mostruose spese per l’apparato, nulla per chi si trova senza casa e senza lavoro.
I profughi provenienti dalla Libia sono stati dimenticati in migliaia di piccoli centri di accoglienza sparsi per il nostro paese. La protezione civile fa affari, “l’emergenza” diventa una triste normalità.
Tanto “normale” che tanti non se ne accorgono nemmeno, nonostante in ballo ci siano le vite di migliaia di persone.
La gran parte dei profughi della guerra in Libia erano emigrati in quel paese da lunghi anni: nonostante ciò le commissioni che devono decidere sulla concessione dello status di rifugiato fingono di non saperlo, considerandoli alla stregua di immigrati appena sbarcati.
Una delle tante sceneggiate recitate sulla pelle di chi è fuggito da una guerra cui l’Italia ha partecipato attivamente.
Ne abbiamo parlato con Gianluca Vitale, avvocato impegnato sul fronte dell’immigrazione: