Debito USA e tagli alla spesa

Scritto dasu 7 Marzo 2013

A partire dalla settimana scorsa, i tagli indiscriminati alla spesa pubblica americana che si profilavano ormai da alcuni mesi all’orizzonte sono infine divenuti realtà. Si tratta di una sforbiciata da 85 miliardi di dollari, di cui diversi miliardi alla voce “Pentagono”.

La legislazione americana prevede un tetto massimo quantitativo all’ammontare del debito pubblico, la cui cifra è stata ripetutamente aumentata negli ultimi anni di crisi. Ma ad oggi, saltata la possibilità di un’intesa nel Congresso, il programma cosiddetto sequester è entrato quindi in vigore.

Si tratta in realtà solo di una prima tranche di tagli, i cui effetti verranno spalmati nei prossimi sette mesi, ma se l’intesa tra repubblicani e democratici, tanto agognata da Obama, continuerà ad essere rimandata, l’effetto del sequester è destinato a prolungarsi per circa un decennio, con un impatto totale di circa 1.200 miliardi di dollari di qui al 2021.

L’effetto di questa prima tranche si farà sentire nelle voci di spesa per la difesa ma colpirà molto duramente anche la sanità, i sussidi per la casa e per la disoccupazione e altre fette di quel che rimane del welfare statunitense. Una prima stima diffusa dopo l’approvazione del sequester parla di 750.000 licenziamenti pronti a scattare nei prossimi mesi.

Ascolta l’approfondimento con Andrea Fumagalli, docente ed economista collaboratore di diverse radio indipendenti.

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