Brasile. L’attacco agli indigeni, la risposta solidale delle piazze

Scritto dasu 5 Febbraio 2019

Il nuovo presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, sta mantenendo gli impegni assunti in campagna elettorale.
In questi mesi si sono moltiplicati gli attacchi contro le popolazioni indigene. Uccisioni, ferimenti, invasioni di terre sono ripresi e mettono a rischio la sopravvivenza delle popolazioni dell’Amazzonia, dove vivono buona parte delle popolazioni indigene, alcune delle quali mai entrate in contatto con i colonizzatori europei e i loro discendenti.

La storia dei popoli indigeni del Brasile è segnata da violenze, schiavitù, malattie e genocidio. Quando arrivarono i primi coloni europei, nel 1500, l’attuale Brasile era abitato da circa 11 milioni di Indiani suddivisi in circa 2000 diverse tribù. In un solo secolo dal primo contatto, il 90% degli indigeni fu spazzato via principalmente a causa delle malattie importate dai coloni, come influenza, morbillo e vaiolo. Nei secoli che seguirono, altre migliaia di Indiani morirono schiavi nelle piantagioni di gomma e canna da zucchero.
La presidenza Bolsonaro da il via libera all’attacco alle risorse dell’Amazzonia, già a lungo depredate e distrutte. Dighe, allevamenti intensivi, progetti estrattivi, l’industria del legname sono la principale minaccia per il territorio e per chi ci vive.
La distruzione dell’abitat delle popolazioni indigene è la condanna a morte per la loro cultura e per intere tribù.

Oggi in Brasile vivono circa 305 tribù per un totale di quasi 900.000 persone, lo 0,4% della popolazione del paese.

I governi precedenti avevano riconosciuto alla popolazione indigena 690 territori, pari a circa il 13% del suolo brasiliano.
Quasi tutti questi territori protetti (il 98,5%) si trovano in Amazzonia e sono abitati da circa la metà degli Indiani del paese. L’altra metà vive al di fuori dell’area amazzonica, dove si trova solo l’1,5% delle terre riconosciute come aree indigene.
Oggi i flebili diritti conquistati potrebbero essere spazzati via.

Il 31 gennaio, rispondendo all’appello di Survival, sono scese in piazza migliaia di persone in ogni dove. Oltre alle importanti manifestazioni di Brasile ci sono state iniziative a Francia, Germania, Stati Uniti, Spagna, Gran Bretagna, Italia…

Ne abbiamo parlato con Massimo Varengo, che ha preso parte all’iniziativa svoltasi al consolato generale del Brasile a Milano.

Ascolta la diretta:


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