Iran: tra catastrofe sanitaria e tensioni geopolitiche

Scritto dasu 19 Marzo 2020

Sono 1.135 le vittime del coronavirus in Iran: lo ha sostenuto questa mattina il portavoce del ministero della Sanità di Teheran, Kianoush Jahanpour, esortando i cittadini a rimanere a casa durante le vacanze del Nowruz, il Capodanno persiano, che si celebra domani, venerdì 20. Le contraddizioni insite nel sistema iraniano sarebbero già sufficienti a rendere molto difficile la sfida del virus. Ad esse però si sommano le sanzioni economiche imposte unilateralmente dagli USA dopo l’uscita dall’accordo sul nucleare del 2015: il settore sanitario non è sottoposto a sanzioni, ma l’Iran non può accedere ai mercati finanziari, non potendo quindi rifornirsi di materiale medico dall’estero.

Nel frattempo, in occasione del capodanno iraniano, Teheran si è dichiarata pronta a rilasciare “circa 10.000 detenuti”, di cui metà sarebbero prigionieri politici condannati per aver “messo in pericolo la sicurezza nazionale”. Questa amnistia verrebbe concessa dalla guida suprema iraniana, l’Ayatollah Ali Khamenei, al fine di ridurre il numero di prigionieri, tenendo conto della pandemia in corso, dopo che 85.000 detenuti avrebbero già ottenuto una temporanea scarcerazione nei giorni scorsi.

Questa mattina ne abbiamo parlato con Marina Forti:

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