Biden-Putin: relazioni solubili con un po’ di acido?

Scritto dasu 17 Giugno 2021

Clima, ambiente, sfruttamento artico, lotta al covid, controllo dei cieli biunivoco sono gli ambiti nei quali è facile trovare un accordo tra Russia e Stati Uniti, ma è contorno; un contorno a cui si deve aggiungere il condimento della adesione più o meno estorta agli europei al confronto muscolare con Putin e soprattutto con la Cina.

A proposito del paventato asse sino-russo Yurii Colombo (@matrioska2021) ritiene che non sia immaginabile per le differenze culturali tra le due nazioni – e per il razzismo antiorientale di cui è permeata la società russofona. Come sempre si tratta di business (come commentava Biden il suo incontro con Putin) e solo per reciproco vantaggio la Cina ha tenuto in piedi l’economia russa, acquisendo energia e prodotti alimentari, ma la reciproca diffidenza permane.
Biden ha posto in sei mesi i termini di attesa per trovare punti di intesa sulle questioni destinate a rimanere non facilmente risolvibili: il Donbass, la Crimea, la Bielorussia, mentre si inseriscono nella disputa Erdoğan e i suoi alleati caucasici con la proposta neottomana, nata a Baku subito dopo l’incontro tra i presidenti turco e statunitense, di federare sei stati dell’area, Armenia e Iran compresi, sotto tornata elettorale – e a proposito di elezioni e loro manipolazioni un altro elemento pretestuoso che si affianca al tema dei diritti civili (caso Navalny in primis).
Sui tempi dell’adesione alla Nato dell’Ucraina si gioca l’intera questione è la spiegazione finale di Yurii Colombo riguardo a quale sia l’oggetto dl contendere che coinvolge anche la Polonia che ha subito il banderismo.

“Le relazioni insolubili”.


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