L’informazione di Blackout
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La Spagna tutta scende in piazza per dire NO ai tagli selvaggi imposti dal governo di mariano Rajoy. La Germani ha approvato il piano di salvataggio delle banche spagnole, ma le conseguenze della crisi, come sta avvenendo in tutta Europa, si riversano sulle spalle dei cittadini. il 19J (19 luglio) era il giorno della chiamata […]
Una diretta da Atene con Fulvio Massarelli che ci fa un po’ il punto della situazione sull’aria che si respira in Grecia in questa prima estate di austerity dopo la cura da cavallo imposta dall’Unione Europea. Fulvio ci fa una descrizione parzialmente in contro-tendenza delle rappresentazioni usuale di un paese in ginocchio e “disperato”. Se […]
A neanche una settimana di distanza dalla sentenza della cassazione di Roma riguardante i fatti di Genova 2001, abbiamo approfondito le vicende che hanno portato alla condanna di 10 attivisti per il reato di Devastazione e Saccheggio. Nella telefonata con l’avvocato Laura Tartarini abbiamo cercato di parlare del processo che ha portato al 13 luglio […]
Ci sono voci di sgombero intorno alla ex mutua occupata di via Orfanotrofio di Asti, struttura sita nel quartiere popolare di Praia, di proprietà dell’ASL, dove vivono 7 famiglie con numerosi bambini e che negli ultimi mesi è stata adibita anche a spazio sociale teatro di diverse iniziative.Si tratta di una delle tre occupazioni abitative […]
Ieri 18 luglio al Tribunale di Milano è stata emessa la sentenza di primo grado per gli 8 ragazzi tunisini imputati per la rivolta al CIE di Milano dello scorso 15 gennaio, quando una sezione del centro venne resa inagibile. Fu una delle tante sommosse legate all’ondata di migrazioni che seguirono la primavera araba del […]
Abbiamo discusso con Marco Revelli del rapporto Istat sulla povertà, che fotografa un paese dove sono sempre di più quelli che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese.
Ne è scaturito un confronto a tutto tondo sulle ricette liberiste, i percorsi di autonomia dall’istituito, la spinta a nuove forme di mutualismo come strumento di autonomia dalla trappola socialdemocratica
I ragazzi condannati in Cassazione per il G8 di Genova rappresentano l’ennesimo capro espiatorio della storia giudiziaria italiana. In mancanza di una elaborazione corretta e infine di una narrazione complessa di quelle giornate di luglio 2011, lo stato preferisce individuare dieci ragazzi scelti, è il caso di dirlo, praticamente a casaccio e sacrificarli sull’altare del ripristino dell’integrità offesa delle istituzioni. E’ una modalità che ritorna e ritorna mietendo sempre nuove vittime. E’una storia iniziata nel dopoguerra, proseguita con la generazione ribelle degli anni settanta e che non sembra vedere una fine, tutt’altro. Il penale infatti, in un’invasività crescente, affina ogni giorno di più le armi che consentono questo eterno ritorno. Ne parliamo con Vincenzo Guagliardo in occasione della nuova edizione del suo libro: “Di sconfitta in sconfitta. Considerazioni sull’esperienza brigatista alla luce di una critica del rito del capro espiatorio” (Colibrì 2012).
E’ arrivata sabato la pronuncia del Tar Piemonte sulla richiesta di sospensiva di urgenza degli espropri formulata dagli avvocati del Movimento No Tav – Terzo Valico. Nel dispositivo emesso a riguardo, viene rigettata la domanda cautelare e viene specificato che il decreto sarà eseguito dall’Amministrazione. Ma la sentenza non sembra essere definitiva visto che il […]
Dopo la sortita del ministro del bilancio francese, Jerome Cahuzac, rilanciata il giorno prima da “Le Figaro”: troppi progetti faraonici di dubbia utilità, ormai proibitivi in tempi di crisi. In cima alla lista nera di Parigi c’è proprio la Torino-Lione: solo a fine anno, ha annunciato il ministro, una speciale commissione parlamentare appositamente costituita valuterà […]
Il ministro del bilancio francese Cahuzac ha dichiarato che il progetto delle linee ad alta velocità che da tempo viene euforicamente sbandierato è stato proposto senza tener conto della situazione finanziaria del paese, e che sarà quindi necessario rinunciare a parte del progetto (che attualmente prevede 14 linee per un totale di 200 km e […]
Monti ha le idee chiare. Un lavoratore – dipendente o a partita IVA – se non serve più va licenziato. Camusso, la segretaria della CGIL ha svolto il suo compito, un compito per il quale il suo e gli altri sindacati di Stati lautamente compensati, con la gestione di TFR, fondi pensione, etc. Oggi il […]
Giovedì 12 luglio sono state consegnate al governo 75.000 firme contro gli F35, i cacciabombardieri di nuova generazione che verranno assembleati nello stabilimento di Cameri, la cui costruzione è ormai avanzatissima.
Ne abbiamo parlato con Domenico Argirò del movimento contro gli F35, di cui riportiamo sotto ujn breve commento:
”
Certo settantacinquemila firme (comprese la mia e quelle di molti altri compagni ed amici) presentate dalle associazioni pacifiste perbene non sono poche: un bel numero di cittadini che si pronuncia contro gli F-35 e contro l’eccesso di spesa per la difesa. Non sono pochi. Ne sarebbero bastati un decimo per rendere indimenticabile la manifestazione di fine marzo contro la fabbrica di F-35 che stanno costruendo a Cameri: la manifestazione “fantasma” che si è svolta il 24 marzo e che ha portato qualche centinaio di persone addosso alle reti che proteggono l’aeroporto militare all’interno del quale Lockheed ed Alenia stanno appunto allestendo la loro bella fabbrica di morte. Quello era un giorno cruciale: dopo poche ore si sarebbero votate diverse mozioni parlamentari riguardanti proprio gli F-35. Ma quel giorno, evidentemente, i pacifisti perbene avevano altro da fare: cosa che è capitata loro spesso nei sei anni di mobilitazione contro gli F-35 nel territorio novarese. Oppure: mettere una firmetta su un foglio va bene, ma impegnarsi in prima persona è più difficile. E certo è difficile far nascere e consolidare in Italia un vero e proprio movimento antimilitarista di massa. Qui a Novara e dintorni si continua nel tentativo di mobilitare le persone (quelle vere, non i manichini messi in piazza da sindacati di stato o associazionismo istituzionalizzato). Qui si continua a dar fastidio. Qui si continua ad essere convinti che la libertà e la dignità bisogna conquistarsele con fatica e non per mezzo di graziose petizioni al principe.”