Informazione

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Continua da due mesi il presidio permanente dei braccianti della Lazzaro di Castelnuovo Scrivia. In Italia i lavoratori che osano ribellarsi e denunciare le condizioni di schiavitù in cui sono costretti vengono licenziati nel silenzio dei media e delle istituzioni. E’ possibile solidarizzare direttamente con i lavoratori in lotta passando dal presidio, facendo contro informazione […]

La mattina di lunedi 20 agosto abbiamo di nuovo intervistato Salvatore dei Cobas  di Taranto per fare il punto sulla mobilitazione contro la fabbrica della morte e i suoi fumi inquinanti. Salvatore ha ricostruito la giornata di lotta di venerdi 17, nella quale migliaia di manifestanti hanno sfidato la zona rossa per gridare la loro […]

Domenica 12 agosto in tarda mattinata un gruppo di antirazzisti ha portato l’impianto audio al mercato di Porta Palazzo (piazza della Repubblica), frequentato da moltissimi cittadini africani, e fatto ascoltare Radio Blackout mentre venivano fatti dei collegamenti telefonici con i prigionieri nel CIE di corso Brunelleschi. Dapprima in arabo, poi in italiano, poi in inglese, […]

Ieri in occasione della presentazione dell’opuscolo “Storia di un alpigiano ribelle” al campeggio No Tav di Chiomonte è stato possibile ascoltare questo contributo audio registrato durante un colloquio telefonico con Marco. Un saluto carico di positività dall’indomito Marco Camenish, prigioniero in Svizzera marco ita Scarica file

[tratto da www.baraccaoccupata.noblogs.org] Alle 5.30 di questa mattina (Venerdì 10/8), le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nella Baracca Occupata forzando la porta di ingresso. Dopo aver sgomberato i compagni e studenti che si trovavano per presidiare il posto e che sono stati privati del cellulare e portati in questura per essere maltrattati ed identificati, hanno […]

Il tribunale del Riesame di Taranto ha confermato il provvedimento di sequestro relativo agli impianti dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico Ilva, finalizzandolo al risanamento dello stabilimento, e dunque vincolandolo alla messa a norma (e non alla chiusura). Il tribunale ha disposto che ‘i custodi garantiscano la sicurezza degli impianti e li utilizzino in funzione […]

Continua il campeggio No Tav a Chiomonte e continua la resistenza valsusina e non solo; nonostante la militarizzazione del territorio ancora appuntamenti ed iniziative a sorpresa ad opera dei tanti campeggiatori No Tav. Tra le ultime iniziative la resistenza ai fermi continui a cui gli attivisti vengono sottoposti; l’invito è a chiunque venga fermato nei […]

Continua la resistenza del movimento No Tav Terzo Valico contro i tentativi di esproprio, da parte dei tecnici del Cociv, dei terreni  di proprietà di famiglie e contadini siti lungo il percorso dove dovrebbe sorgere la nuova “grande opera” ferroviaria. Negli ultimi giorni si è passati dai presidi in territorio piemontese (Valle Scrivia) a quelli […]

In Siria si sta giocando una partita del Grande Gioco dei potenti. Sul piatto il controllo di un paese chiave nello scacchiere mediorientale. L’asse sunnita tra Turchia e Arabia saudita appoggia militarmente e politicamente il fronte antigovernativo, quello tra Iran e Russia sostiene la dinastia alawita degli Assad. In questa partita resta ben poco spazio […]

Nella notte tra domenica e lunedì un manichino con le sembianze di Benito Mussolini è stato ritrovato nei pressi della sede di Casa Pound, il movimento di estrema destra autodefinitosi dei “fascisti del terzo millennio”.
La sagoma di cartone, a testa in giù, è stata posizionata su un cartello stradale di via Mascherpa. Sulla serranda della sede di Casa Pound, invece, sono stati affissi due striscioni, con le scritte ‘A Piazzale Loreto c’è ancora posto’ e ‘Cento di questi giorni’.
Benito Mussolini nacque il 29 luglio del 1883. Già qualche anno fa, in occasione del giorno della nascita, era stato appeso un manichino simile proprio di fronte alla sede di Casa Pound Parma.
L’iniziativa di alcuni anonimi antifascisti si inserisce nella lunga campagna per la chiusura della sede parmigiana di Casa Pound, divenuta più forte la fallita aggressione con pugni di ferro e coltelli contro compagni che si trovavano in un circolo della zona.

Ne abbiamo parlato con Massimiliano, un antifascista parmigiano attivo nelle lotte.

I principali quotidiani titolano sull’impennata dello spread tra btp e bund, della possibile rottura dell’eurozona, di attacchi speculativi inevitabili in assenza l’ombrello della BCE.

Ne abbiamo parlato con Luca Fantacci, economista, docente alla Bocconi. Ne è scaturita una conversazione a tutto campo e un confronto tra un keysianesimo radicale, ma comunque immerso nelle relazioni sociali esistenti e la prospettiva di una rottura radicale dell’ordine capitalista. Di questi tempi i panni dell’utopista – paradossalmente ma non troppo – li veste l’economista keynesiano.

Ascolta la convesazione con Luca Fantacci

L’85% delle scorie radioattive prodotte in Italia sono concentrate a Saluggia, Trino vercellese e Bosco Marengo. Dopo venticinque anni dalla chiusura delle centrali nucleari italiane la questione delle scorie non è stata risolta. E non lo sarà mai, perché le scorie restano pericolosissime per la salute umana e per l’ambiente per decine di migliaia di anni.
In nessun paese c’è un sito per lo stoccaggio. Costi altissimi e l’opposizione delle popolazioni coinvolte ha fatto sì che le scorie rimangano nei pressi delle centrali.
I trasporti che stanno facendo a nostra insaputa sono diretti in Francia. Nell’impianto di La Hague, le scorie vengono “riprocessate” e poi rimandate in Piemonte. Radioattive e pericolose come prima, perché a La Hague si limitano estrarre il Mox, un combustibile per le centrali, e il plutonio. Il plutonio serve ad una sola cosa: fare le bombe atomiche.
Il sito di Saluggia non è sicuro: nell’ultima alluvione le falde sono state contaminate.
Se uno dei treni diretti in Francia deragliasse, se qualcuno lo scegliesse come obiettivo e lo facesse saltare, se ci fosse una scossa di terremoto – anche lieve – mentre attraversa il basso Piemonte, da Vercelli, attraverso Asti, Alessandria, la provincia di Torino e, infine, la Val Susa sino al confine migliaia di persone dovrebbero essere evacuate e tutti rischieremmo la vita.
Nonostante ciò i siti delle prefetture minimizzano i rischi, non applicano le misure di prevenzione previste dalla legge regionale. I cittadini interessati sono tenuti all’oscuro dei trasporti di scorie: solo il lavoro di informazione e contrasto degli antinuclearisti consente di saperne di più. la risposta del governo è militarizzazione e repressione.

Ne abbiamo parlato con l’attivista antinucleare Lorenzo Bianco


Radio Blackout 105.25

One station against the nation

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