frittura mista|radio fabbrica 07/11/2023

 

Il primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di Francesca, lavoratrice nelle residenze per anziani nonchè rsu del sindacato CUB, sulla protesta contro la multinazionale Colisee. Quest’ultima gestisce vari centri in Piemonte, nei quali il personale è costretto a lavorare a ritmi folli, senza adeguata turnazione e con delle modalità disumanizzanti nei confronti dei loro ospiti. Lo sciopero/protesta congiunto di CUB, CGIL, CISL e UIL, sotto il grattacielo della regione Piemonte pare avere sortito effetti diversi a seconda del sindacato di appartenenza, con i sindacalisti confederali accolti e quelli di base esclusi dal confronto, nonostante la schiacciante maggioranza di iscritti/e a quest’ultimo. Un altro incontro è stato fissato a giovedì 9 Novembre, nel frattempo Francesca ci ha raccontato altri aspetti che riguardano la vita di chi lavora e di chi viene assistito/a in queste strutture.

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Il secondo argomento è stato quello della lotta delle lavoratrici  e dei lavoratori della Tessitura Albini a Mottola (Taranto), alle prese con un blocco dei cancelli dello stabilimento. Ci è stato mandato questo contributo audio realizzato dalle compagne dello SLAI cobas di Taranto che vi riproponiamo. Qualche giorno fa le lavoratrici e i lavoratori sono state licenziate/i dall’azienda, che chiuderà i battenti, ma da parte della futura proprietà non c’è la minima intenzione di assumere, solo cassa integrazione fino a fine Dicembre. Un’altra beffa è rappresentata dal fatto che gli imprenditori tessili avevano dapprima potuto acquisire lo stabilimento praticamente a costo zero, grazie a degli incentivi statali, potendolo poi rivendere alla nuova proprietà a circa 4 milioni di euro. L’ennesima storia di padroni/predoni che non tengono in considerazione la vita di 92 lavoratrici e lavoratori, che però promettono di non voler mollare di fronte a questo abuso.

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Per il terzo approfondimento abbiamo voluto parlare di un film, vincitore di un premio al Job Days Film Festival di Torino, ovvero “Il posto”. Abbiamo intervistato Gianluca Matarrese, regista della pellicola assieme a Mattia Colombo, riguardo a quest’opera documentaristica che racconta le tante storie di chi, per ottenere appunto “il posto(fisso)”, decide di tentare continui concorsi pubblici per entrare nelle strutture sanitarie pubbliche come infermiere/a. Il viaggio in cui i due registi ci accompagnano, nasce dall’idea di Raffaele, aspirante infermiere, che si inventa un’agenzia di viaggi appositamente pensata per chi è costretto/a spostarsi dal sud al nord Italia per tentare questi concorsi, i quali costi collaterali (trasporto ed eventuale alloggio) ricadono normalmente in maniera pesante su queste persone. Il film non vuole fare un’inchiesta sul solo aspetto lavorativo dei personaggi, ma riesce a restituire uno spaccato ad ampio spettro e pieno di contraddizioni, su un pezzo di società del nostro paese, il quale “sogno” è solo quello di avere un decente impiego per sopravvivere.

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Radio Blackout 105.25

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