De Gennaro e Mortola: lo Stato non condanna se stesso

Scritto dasu 23 Novembre 2011

La cassazione ha annullato le sentenze di condanna di De Gennaro e Mortola, che in primo e secondo grado erano stati giudicati colpevoli di aver indotto un loro collega a prestare falsa testimonianza. L’avvocato Luisa Tartarini, che ha seguito le vicende genovesi per dieci anni si è detta stupita dell’annullamento di sentenze basate su prove forti, tanto forti da indurre i giudici di secondo grado a emettere sentenze di colpevolezza ai danni di uomini potenti come l’allora capo della Polizia De Gennaro e l’allora capo della Digos genovese Mortola.
I due, nel giugno del 2010 erano stati condannati rispettivamente ad un anno e quattro mesi e un anno e due mesi, per aver istigato l’allora questore di Genova Francesco Colucci a mentire in aula sulla macelleria alla scuola Diaz della notte tra il 21 e il 22 luglio 2001.
La sentenza, quella vera, nei confronti di Gianni De Gennaro e Spartaco Mortola, l’ha pronunciata da tempo il Ministero dell’Interno: i due hanno fatto un’ottima carriera. De Gennaro è oggi capo dei servizi segreti, Mortola è diventato questore e capo della polizia ferroviaria a Torino.
Gianfranco Fini, che all’epoca diresse le operazioni dalla sala operativa della questura genovese, è oggi presidente della Camera dei deputati, la terza carica nella gerarchia dello Stato.
Ancora una volta lo Stato non condanna se stesso.

 Ascolta l’intervista rilasciata a Blackout dall’avvocato Laura Tartarini

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