cina
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Dapprima ci ha incuriosito un articolo di giornale (http://www.scmp.com/week-asia/business/article/2089507/puffing-across-one-belt-one-road-rail-route-nowhere) che raccontava di un merci (più costoso di qualunque altro sistema di scambio) che alla fine di aprile era ancora in viaggio tra Londra e Pechino a rinnovare la leggenda dell’Orient Express per portare lustro al progeto della nuova via della seta fortemente voluta da Xi […]
Durante l’ultima settimana la scena politica internazionale ha visto un risveglio sempre più esponenziale dell’ interventismo statunitense su diversi piani geopolitici. Dai bombardamenti in Siria alle grandi manovre militari nel Pacifico, il presidente Trump sembra aver abbandonato la linea isolazionista dell’ “America First” a favore di un più deciso protagonismo all’ interno dello scacchiere internazionale. […]
La Brexit “ha aggiunto incertezza nell’economia globale”, ma i Paesi del G20 sono “ben posizionati per rispondere proattivamente alle potenziali conseguenze economiche e finanziarie” dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, mentre sperano che il “Regno Unito resti un partner stretto dell’Ue”. È quanto afferma la dichiarazione finale del G20, che si è concluso domenica 24 […]
Da alcuni anni si assiste allo scontro tra nazioni che si affacciano sul Mar cinese meridionale, che cercano di mantenere diritti sui passaggi attraverso rotte che attraversano le isole Spratly, che permettono anche, in base ai criteri adottati per definire aree geografiche come arcipelaghi, isole o semplici lingue di terra, di accedere a zone di […]
Per orientarci ci siamo rivolti a Gabriele Battaglia, redattore di China Files: ecco cosa ne è scaturito. La Cina dalla fine del 2012, collocando le riforme intorno al IV Plenum del Comitato Centrale del Partito, si va trasformando da fabbrica del mondo a paese più equilibrato con un mercato interno di prodotti anche tecnologici, con la […]
Il crollo delle borse, partito dalla Cina e propagatosi al resto del mondo, segnala l’arrivo di una nuova crisi che ci colpirà mentre ancora stiamo subendo gli effetti della crisi precedente. La Cina sta vivendo una crisi di crescita. Non aumenta la domanda interna, diminuiscono gli investimenti e le esportazioni, il governo cinese teme che […]
Da quattro giorni le strade e le piazze centrali di Hong Kong sono attraversate dalle proteste e le occupazioni di un movimento spiccatamente politico e anti-cinese che incubava da due anni e che esplode solo ora come querelle sulle elezioni del 2017 e la mancata estensione del suffragio universale, a partire soprattutto dalle dichiarazioni di Pechino […]
Si apre a Pechino la riunione plenaria del Congresso Nazionale del Popolo, e uno dei primi annunci riguarda il budget militare per l’anno in corso: più 11.2%, ovvero le spese militari cinesi arriveranno a 110 miliardi di dollari (670 miliardi di yuan, la valuta locale). Ma quello che non si sa, sul budget militare cinese, resta molto: gli analisti infatti concordano nel reputare che la vera cifra dedicata da Pechino alle spese militari sia molto più alta, e proprio lo scorso mese un’inchiesta dell’Ihs Jane’s (una pubblicazione di Intelligence militare) prevedeva che il budget militare arriverà a 238 miliardi di dollari entro il 2015.
Le cifre ufficiali, infatti, mostrano che la spesa di guerra cinese, nel 2011, è meno dell’1.5% del suo Pil per la difesa, mentre i calcoli di analisti indipendenti metterebbero tale spesa a oltre il 2%. Nei loro calcoli viene tenuto conto anche delle spese per l’esplorazione spaziale, portata avanti dai militari cinesi. La spesa militare cinese è la seconda più alta al mondo, dopo gli Stati Uniti, prevista in 707 miliardi di dollari nel 2012, comprese le missioni militari all’estero.
Questa notizia apre una serie di interrogativi sul ruolo di grande potenza – non solo economica – della Cina e sugli scenari del futuro prossimo.
La decadenza degli Stati Uniti – il cui spaventoso debito pubblico non li porta al default, perché la forza militare rende inesigibile qualsiasi credito, apre le porte a numerosi possibili scenari. Non ultimo quello di un mondo sotto tutela cinese.
Ne abbiamo parlato con Salvo Vaccaro, docente di filosofia politica all’Università di Palermo.