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Il 6 luglio comincia il processo a 46 No Tav accusati di aver partecipato alla resistenza allo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena il 27 giugno 2011 e all’assedio al fortino del 3 luglio. Tre di loro sono ancora in carcere dal 26 gennaio, quando scattò l’operazione della Procura torinese.
Il giudice dell’udienza preliminare deciderà del rinvio a giudizio e sulle imputazioni proposte dal GIP.
L’intera operazione, al di là, delle singole imputazioni, ruota sul “concorso”. Secondo la Procura, chiunque si trovasse in una delle zone dove sono avvenuti scontri – alla centrale, sul piazzale della Maddalena o alle vasche – è responsabile di quanto è accaduto, perché la sua stessa presenza in quei luoghi dimostrerebbe l’intenzione di commettere reati.
Una sorta di concorso morale collettivo.
Il 6 luglio alla sbarra va quindi un intero movimento.

Ne abbiamo parlato con Claudio Novaro, che difende numerosi No Tav.

Martedì 3 luglio al campeggio di Chiomonte si svolgerà un’assemblea cui, oltre Novaro, parteciperà l’avvocato Losco, che difende alcuni No Tav milanesi.

Qualche centinaio di No Tav ha fatto la propria passeggiata lungo il sentiero No Tav che corre parallelo alla strada dell’Avanà occupata e chiusa da reti e cancelli sin dal 27 giugno dello scorso anno, quando venne sgomberata con la forza la Libera Repubblica della Maddalena.
In Clarea i No Tav hanno circondato le reti e ne hanno tagliato qualche metro, facendo sentire la propria rumorosa presenza. La polizia ha usato idranti e lacrimogeni.
Dopo due ore sullo stesso sentiero solcato in quest’anno da migliaia di passi, i No Tav sono tornati alla Centrale, dove un centinaio di persone batteva il guardrail e il cancello. In tanti irridevano i poliziotti dietro alla rete in alto sulla strada, che scrutavano preoccupati il bosco, nonostante gli scudi, i caschi, l’illuminazione da carcere speciale.

Ascolta il resoconto e il bilancio di Lorenzo

Sabato 30 giugno il movimento antifascista di Parma sfilerà per le vie del quartiere Montanara e della città, per chiedere la chiusura della sede fascista di Casapound.
Il concentramento del corteo è alle ore 17 al parco Montermini in via Ognibene.
Si tratta di un’ulteriore tappa di una battaglia che nasce nel 2008 – da parte del comitato di abitanti del quartiere – e accolta dall’intero movimento antifascista.
Casa Pound si è distinta per aver detto che i partigiani sono “vecchi bastardi” e, di recente per l’aggressione – con lame a bastoni – ad un gruppo di antifascisti riuniti al circolo Minerva il 12 maggio.

Scrive il Comitato Antifascista di Montanara nell’appello per la manifestazione:
“Dietro ai “liberi pensieri” e ad un ribellismo solo sbandierato, c’è solo classismo, revisionismo e razzismo. I “fascisti del Terzo Millennio” cercano di rendersi accattivanti attraverso la patina dell’associazionismo, ma in realtà sdoganano, “ammodernandole”, le idee del ventennio fascista, tentando di assicurarsi un posticino ai “piani alti”. E laddove trovano ostacoli nella loro propaganda, passano alle azioni più drastiche: accoltellamenti, spedizioni punitive e aggressioni.

La manovalanza e la violenza di Casapound e dei gruppi nazifascisti devono essere inquadrate nel contesto “storico” di questo Paese nel quale gli squadristi, dal primo dopo guerra ad oggi, hanno sempre operato: l’instaurazione di un clima di paura e terrore che serva ai loro finanziatori e referenti politici più alti in grado per poter mantenere lo status quo. Fascismo, infatti, non è solo nel rigurgito dei gruppetti di estrema destra, ma è nelle politiche che loro stessi appoggiano: nei provvedimenti razzisti, nei lager per immigrati, nelle carceri, negli istituti bancari, negli attacchi padronali ai lavoratori.
Il movimento di base ha preso in carico la battaglia antifascista, ben sapendo che le istituzioni, così come le forze dell’ordine, poco hanno fatto e dichiarano di poter fare, nonostante la nostra Costituzione sia antifascista. Come già accaduto nella nostra storia, i fascismi si possono e si devono sconfiggere. Per questo chiamiamo a raccolta la cittadinanza a manifestare contro il fascismo, perché la presenza di Casapound è incompatibile con Parma, città antifascista.”

Ascolta l’intervento di Massimiliano, un compagno di Parma

La riforma del mercato del lavoro del governo Monti è stata definitivamente approvata dal parlamento ieri 27 maggio 2012. La norma più colpita è l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori (l. 300/70) che prevedeva la reintegra del lavoratore illegittimamente licenziato nelle aziende che impiegano più di 15 lavoratori. Da oggi ciò non accadrà sempre, ma solo in alcuni casi: licenziamenti discriminatori o effettuati a causa della maternità o del matrimonio; licenziamenti disciplinari insussistenti o sproporzionati (ma in questo caso non spetteranno tutte le mensilità dal licenziamento fino all’effettiva reintegra: il tetto è di 12 mensilità). In caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo (gmo), cioè dettato da motivi economici o comunque legati all’organizzazione del lavoro e della produzione, la reintegra potrà (e non necessariamente dovrà) essere applicata dal giudice cui è data totale discrezionalità al riguardo (anche qui con un limite del risarcimento a 12 mensilità) in caso di accertata “manifesta insussistenza” del motivo economico; negli altri casi spetterà un risarcimento da 12 a 24 mensilità. In ogni caso dal risarcimento andrà dedotto non solo quanto percepito dal lavoratore attraverso un altro lavoro dopo il licenziamento, ma anche “quanto avrebbe dovuto percepire dedicandosi con diligenza alla ricerca di una nuova occupazione”: è evidente il moralismo che sta dietro un inciso del genere. Prima però di licenziare per gmo dovrà essere stata esperita una procedura conciliativa avanti alla Direzione Provinciale del lavoro al fine di monetizzare il licenziamento: il verbale di questo tentativo di conciliazione finiranno nel fascicolo dell’eventuale causa ed il giudice dovrà tener conto anche del rifiuto di proposte conciliative in quella sede nella determinazione dell’eventuale indennità risarcitoria. Altra spia del moralismo sotteso a tutta la modifica del mercato del lavoro: bisogna essere flessibili, in entrata ed in uscita, sbattersi sul lavoro (se c’è) e sbattersi a cercar lavoro (quando non c’è). Insomma: tutta la vita al lavoro.
Ne abbiamo parlato con Simone Bisacca, avvocato del lavoro.

Da una settimana i lavoratori di un’azienda agricola nelle campagne tra Tortona e Castelnuovo Scrivia (provincia di Alessandria), in massima parte marocchini, hanno istituito un presidio permanente lungo la strada statale poichè da mesi non vengono pagati. La ditta per la quale lavoravano è stata chiusa dai carabinieri dopo che emerso che molti di questi lavoratori erano in nero. La solidarietà da parte degli abitanti del luogo va pian piano crescendo: questa mattina al mercato di Castelnuovo è in corso una raccolta fondi per permettere a questi lavoratori di proseguire la loro lotta. La maggior parte di essi è senza documenti, c’è la possibilità che grazie a questa mobilitazione ricevano un permesso di soggiorno legato al fatto di avere denunciato la propria condizione di schiavitù.

Tre potenti bombe carta di cui una inesplosa contro l’ex liceo Socrate di via Fanelli, ora adibito a presidio per l’emergenza abitativa dei migranti. Uno degli ordigni ha anche ferito gravemente al viso un ragazzo sudanese ospite della struttura. È questa la denuncia del collettivo di supporto alla causa, preoccupato per l’attentato a loro dire […]

Ieri martedì 26 giungo 2012 alle ore 5.30 un incendio di enormi proporzioni ha raso al suolo uno dei due padiglioni del C.S.O.A. Corto Circuito. In meno di un’ora le fiamme si sono propagate lungo l’intera struttura distruggendo completamente l’Osteria, la Sala Concerti e i laboratori della scuola popolare. Neppure  l’intervento dei Vigili del Fuoco […]

Da oggi al prossimo lunedì (25 GIUGNO – 2 LUGLIO 2012) si terrà la tappa torinese della marcia europea dei Sans Papiers e migranti che dopo aver attraversato Francia, Belgio, Lussemburgo, Germania, Svizzera, attraverserà l’Italia per poi chiudersi a Strasburgo al Parlamento Europeo. Sotto, programma e link Qui, una chiacchierata con Claudio del cs Gabrio […]

E’ avvenuto nella mattinata di ieri ma la notizia è iniziata a trapelare tra il movimento solo nel tardo pomeriggio. Ad un anno dallo sgombero della Maddalena e dal 3 luglio, il teorema giudiziario della procura della Republica di Torino, guidata da Gian Carlo Caselli non si ferma, e scattano nuove misure cautelari per gli […]

Riprendiamo l’intervista fatta ieri pomeriggio da http://www.radiondadurto.org a Patrizia Moretti perché ci sembre non ci sia molto da aggiungere alle parole, pacate ma dignitose, di una madre cui è stato ammazzato un figlio da cani rabbiosi che pretenderebbero l’impunità. “Che faccia da culo aveva sul tg, una falsa e ipocrita, spero che i soldi che ha […]

Oggi il mondo del lavoro si ferma contro l’attacco all’articolo 18, la controriforma Fornero e i sacrifici ingiusti e inutili imposti dalla Unione Europea. Cortei nazionali a Roma e Milano,alta l’adesione dei trasporti dove gli scioperi sono stati rilanciati anche dai Confederali, iniziative in tutta Italia. Nella capitale lo sciopero cade nello stesso giorno in […]

Il 13 Giugno su Il Fatto Quotidiano e di rimbalzo su altri organi d’informazione compare una notizia che riguarda il network  indymedia. Le sezioni Indymedia di Piemonte e Toscana saranno oscurate dai provider italiani per un post comparso sui relativi siti, nel 2008. Nel post in questione vengono pubblicati, secondo la magistratura, parte dei “leaks” […]


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